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 2014  settembre 12 Venerdì calendario

NUOVE SANZIONI UE E MOSCA STRINGE ANCORA SULL’IMPORT

Le nuove sanzioni europee contro la Russia, rinviate di qualche giorno in attesa dei progressi della tregua in Ucraina, entreranno in vigore oggi. Lo hanno annunciato fonti di Bruxelles, dopo che alcuni Paesi avevano insistito per aspettare, nel timore di ritorsioni russe. Che immancabilmente arriveranno: «Non ci aspettiamo nulla di buono», ha detto l’ambasciatore russo presso l’Ue Vladimir Chizhov, «ma anche l’Europa non deve aspettarsi nulla di buono da noi». Soddisfazione a Washington: «Ci uniamo all’Unione europea», ha detto Obama che oggi farà scattare le sue sanzioni contro Mosca.
La tregua in Ucraina regge sul campo senza convincere nessuno nella prospettiva, e così la guerra commerciale riprende. Bruxelles estende le sanzioni già approvate a luglio: alle cinque principali banche, tre maggiori produttori di armi e tre major petrolifere a partecipazione statale verrà proibito l’accesso ai finanziamenti degli istituti di 28 Paesi. Vietata anche la vendita di strumenti e servizi per la trivellazione petrolifera ad alta tecnologia. Infine, l’Ue estende di altri 24 nomi (per un totale di 119) la lista nera di politici russi e separatisti ucraini che non potranno più entrare in Europa e si vedranno congelare gli eventuali averi.
Misure che vanno a colpire il cuore del potere economico del Cremlino, come Rosneft, il gigante petrolifero che va incontro a imminenti scadenze di debiti (quasi tutti con banche occidentali) per 27 miliardi di dollari. Resta esente invece ancora il settore del gas, dove nel frattempo i russi hanno cominciato una controffensiva pesante contro i Paesi europei che rigiravano il metano ottenuto dalla Russia all’Ucraina, rimasta con il rubinetto chiuso. Gazprom smentisce, ma Bratislava segnala un taglio delle forniture del 10% e Varsavia addirittura del 42%, il che rende impossibile il «flusso inverso» per salvare Kiev dalle pressioni di Mosca.
Intanto è già pronto anche il pacchetto delle nuove contro-sanzioni, dopo l’embargo sugli alimentari occidentali (emblematico il caso del parmigiano prodotto a Minsk e «contrabbandato» a Mosca) aggirata da Parmigiano. Ieri il consigliere di Putin Andrey Belousov ne ha svelato una parte. Stavolta Mosca proibirà l’importazione di automobili, innanzitutto di seconda mano, e di altri prodotti industriali dove «i nostri partner europei dipendono da noi più di quanto noi dipendiamo da loro». Il premier Dmitry Medvedev aveva invece ipotizzato la chiusura dello spazio aereo russo per le compagnie straniere. Il rublo e la Borsa hanno reagito con un nuovo ribasso, mentre industriali e finanzieri europei calcolano i possibili danni. Non è chiaro infatti se il contro-embargo si estenderà alle auto straniere assemblate in Russia.
Le vetture importate costituiscono un terzo del mercato, che dall’inizio dell’anno è sceso del 12% costringendo la Volkswagen a fermare una sua fabbrica russa. Ma c’è paura anche in altri settori: le banche austriache, tra le più attive in Russia, temono ritorsioni contro gli istituti di credito occidentali.
Anna Zafesova, La Stampa 12/9/2014