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 2014  settembre 12 Venerdì calendario

FACCIA

«Simone ha la faccia cinematografissima, potrebbe essere un mio antagonista perfetto. Io impersono la tenerezza, lui è un uomo di azione. Chissà, potrebbe fare il condottiero» (Zaza secondo l’attore e regista Rocco Papaleo).

BATTUTE «Zeman quando serve parla. Dice tutto e in faccia. Magari lo fa con una battuta. Ieri, dopo un tiro sbagliato, mi ha chiesto se avessi i piedi freddi o se dovesse far spostare la porta. Ti segue e si fida» (Marco Sau).

CARATTERE «Una volta preso Diego Lopez ho inviato un sms a Galliani per congratularmi. È un ottimo portiere, al Real ha dimostrato un gran carattere: giocava in uno stadio che spesso inneggiava a Casillas, suo concorrente, e ha sempre risposto alla grande. E oltre al carattere, ci sono le doti: ha struttura fisica e velocità, ha coraggio e ha già dimostrato di saper stare al top, insomma è un signor portiere» (Giovanni Galli).

ROTTO «Quando ho cominciato a infortunarmi mi hanno mandato dappertutto, ma il recupero non veniva fatto bene, era affrettato. I media italiani dicevano che ero rotto, anche se non ho mai avuto due infortuni uguali. Al Milan ho sempre seguito le direttive dei medici e dello staff, ma i test che ho fatto in Brasile hanno dimostrato che il lavoro di recupero era totalmente sbagliato» (Pato).

DIECI «Totti mi aiutò moltissimo nei sei mesi in cui giocai a Roma. Per me era un idolo, lo è tuttora. Adoro i numeri 10, lui è il top. Più invecchia, più migliora, un po’ come me... Se ci riesco, sabato gli chiedo la maglia» (Francesco Tavano).

BESTIE «I difensori siamo considerati le bestie, invece i numeri dieci sono i principi. In realtà si tratta solo di fighette viziate» (Pasquale Bruno).

NUMERI «Quando arrivai presi la maglia numero 14 perché era quello di Patrick Vieira, un idolo. Ma quello mio, proprio mio, è il 13: lo indossava mio padre, ex calciatore. Faceva il centrocampista. Un combattente, che correva correva correva» (Fredy Guarin)

CICLI «Nello sport ci sono cicli. C’è stato quello Red Bull che ha fatto soffrire tutti, compresi noi in Mercedes. E ora spero sia cominciato il nostro, dopo che in passato la Ferrari di Schumacher era stata il punto di riferimento. Nelle corse si vince e si perde. La Ferrari e la Fiat, intesi come Gruppo, non hanno l’esperienza sui motori ibridi di Mercedes e quindi fa fatica» (Niki Lauda).