D.Pol., Corriere della Sera 10/9/2014, 10 settembre 2014
(d.pol .)?L’accordo quadro con Carige, Unicredit, Mps, Intesa Sanpaolo e le altre banche esposte per 245 milioni dovrebbe ricevere il via libera a giorni
(d.pol .)?L’accordo quadro con Carige, Unicredit, Mps, Intesa Sanpaolo e le altre banche esposte per 245 milioni dovrebbe ricevere il via libera a giorni. Al lavoro per stendere una rete di protezione attorno al Gf group dei fratelli Raffaella, Anna Laura e Antonio Orsero, numero uno italiano nella distribuzione di prodotti ortofrutticoli con 800 milioni di ricavi, sono la stessa famiglia di Albenga affiancata dall’advisor Bain, dai legali di Bonelli Erede Pappalardo e dall’avvocato Stefano Ambrosini. Diego della Valle Montezemolo Italo Diego della Valle Montezemolo Italo Obiettivo, la firma del ceto bancario che nella ristrutturazione del gruppo e nel suo futuro avrà un ruolo da comprimario. Si tratta di un passaggio cruciale perché consentirà al gruppo ligure di varare un piano di rilancio nella cornice dell’articolo 182 bis della legge fallimentare, indispensabile per rendere sostenibile il debito. Un’esposizione lievitata a causa dei margini sempre più stretti nel commercio della frutta ma sulla quale hanno pesato anche le incursioni fuori dal core business. Qualche esempio? Lo sviluppo immobiliare in Liguria, la diversificazione nel trasporto con gli aerotaxi K-air, i 20 milioni puntati sei anni fa nella cordata Cai-Alitalia (metà a prestito). Adesso però gli Orsero voglio imprimere la svolta. Un cambiamento di rotta in più tappe. L’accordo in gestazione con Carige (cui fa capo il 40% del debito) prevede un riscadenziamento a dieci anni di 130 milioni. Altri 115 saranno trasformati in un prestito convertendo e in strumenti partecipativi che di fatto apriranno alle banche il capitale. L’accordo è stato reso possibile dalla disponibilità degli Orsero a un aumento di capitale di 20 milioni. Non solo. La famiglia eseguirà uno spin off del patrimonio immobiliare che verrà dato in garanzia agli istituti. Ci sarà infine una nuova governance, con la famiglia che farà un passo indietro nella gestione. Antonio Orsero, protagonista della vecchia fase di diversificazione, lascerà il board (rimarrà invece Raffaella) che aprirà le porte a un Ceo reclutato dall’esterno. Ci sarà anche un nuovo presidente, di garanzia per le banche e la stessa famiglia. Gettate le basi dell’accordo, Orsero potrà ripartire con un nuovo piano industriale studiato per tenere testa ai big della frutta come Del Monte e Dole. La cassa verrà dall’aumento ma anche dalle dismissioni: 12 milioni sono già arrivati dalle vendite delle attività in Cile e Spagna.