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 2014  settembre 09 Martedì calendario

ECCO IL PIANO FIAT PER VALORIZZARE

La visita di Sergio Marchionne di ieri a Maranello era programmata da tempo perché frutto della scelta di Philip Morris di tenere il proprio consiglio di amministrazione nello stabilimento della Ferrari. La presenza del ceo di Fca nello stabilimento della Rossa, tuttavia, è certamente compatibile con il nuovo corso che presto si potrebbe respirare in casa del Cavallino. Il prossimo divorzio tra Luca Cordero di Montezemolo e la Ferrari potrebbe infatti coincidere con una svolta epocale in casa del Lingotto.
Al momento è solo un’ipotesi, ma sono in molti a credere che a raccogliere il testimone di Montezemolo possa essere Marchionne stesso. Normalmente Fiat ha sempre cercato di tenere separata la guida di Torino da quella di Maranello, vi è stata sovrapposizione solo nel caso di Montezemolo ma perché chiamato d’urgenza dalla famiglia nel 2004 alla scomparsa di Umberto Agnelli. Tuttavia, l’idea che possa essere Marchionne stesso a prendere il timone ben si concilia con quella che potrebbe essere la nuova impronta strategica da dare alla Ferrari.
Fino ad oggi la Rossa, per volontà dello stesso Montezemolo che così l’ha sempre interpretata, è stata percepita come un’entità distinta da Fiat, una società separata. Un punto di vista, però, recentemente non più condiviso da Marchionne che, in vista, del prossimo sbarco a Wall Street avrebbe progetti ben differenti per Ferrari. E per un motivo molto semplice, ossia che dal punto di vista economico e finanziario la componente dei brand del lusso, Ferrari e Maserati, rappresenta un tassello chiave dell’equilibrio finanziario del gruppo. Bastano pochi numeri per comprenderne la rilevanza. Ferrari da sola pesa, dal punto di vista del giro d’affari, appena per il 3% ma vale quasi il 15% in termini di ebit. Assieme a Maserati contribuisce per il 25% ai risultati operativi della Fiat producendo di fatto appena il 6% dei ricavi. Se a questo si somma la forza che, a livello di immagine, porta con sé il brand è naturale che in vista della prossimo sbarco a Wall Street la Rossa vada considerata come un elemento cruciale del debutto. Anche in ragione di ciò, si sarebbe convinto Marchionne, la serie di sconfitte inanellate dalla Ferrari in pista andava in qualche modo arginata. Di qui, la voglia di voler imprimere una svolta attraverso un cambio alla guida, conseguenza di una separazione in casa che era da tempo nei fatti. Ora si tratta di capire quando il divorzio tra Luca Cordero di Montezemolo e la Ferrari diventerà un atto formale. È di certo solo questione di tempo, poiché è assai difficile immaginare che Fca si presenti a New York con un contenzioso in corso. Da capire se il consiglio di amministrazione della Ferrari in programma per il prossimo 11 settembre possa essere la sede adatta per definire la questione. A quel cda parteciperà anche Marchionne, già consigliere della Rossa e sicuramente sarà l’occasione per mettere sul piatto l’orientamento strategico che vuole oggi una Ferrari maggiormente integrata nel gruppo in vista di nuovi programmi tutti da scrivere per il Cavallino. Marchionne ha recentemente smentito l’Ipo della casa di Maranello ma dopo lo sbarco di Fca a New York non è escluso che si possano mettere in moto nuove fasi del riassetto Fiat. D’altra parte, con una Ferrari americana, la sede legale in Olanda e quella fiscale a Londra rispetto al passato è certamente iniziato un nuovo corso.
Laura Galvagni, Il Sole 24 Ore 9/9/2014