Roberto Mania, Affari&Finanza – la Repubblica 8/9/2014, 8 settembre 2014
ANATOMIA DELLA CRISI NTV COLPE PUBBLICHE ERRORI PRIVATI
I numeri di Ntv, Nuovo trasporto viaggiatori, sono da libri in Tribunale: 156 milioni di perdite in un biennio, debito di 781 milioni, capitale ridotto di un terzo nel primo trimestre del 2014 (che è poi il secondo anno di corse di Italo), cassa fino al massimo a dicembre. Nel prossimo piano industriale che l’ad e presidente, Antonello Perricone, sta predisponendo è assai probabile che l’annunciata pesante ristrutturazione porti con sé anche un taglio agli organici di circa il 30 per cento, vuol dire 300 lavoratori su un totale di mille dipendenti. Sarà necessario un piano lacrime e sangue per provare a salvare il Davide dell’Alta velocità, anche per correggere i target poco realistici dei business plan degli anni precedenti. Sarà necessario rivedere le scadenze del debito. Sarà necessario un nuovo apporto di capitali da parte dei soci. E non è scontato che tutto questo accada data la resistenza dei nostri imprenditori a fare i capitalisti con i capitali propri. Ma se si vuole evitare il fallimento di Ntv anche il governo Renzi dovrà fare la sua parte. Non per aiutare Montezemolo & co. ma per completare la liberalizzazione del settore che ha fatto bene ai consumatori. Se invece la liberalizzazione del trasporto ferroviario (unico caso in Europa) rimanesse una clamorosa incompiuta ci vorrà davvero poco a tornare ai tempi antichi del monopolio. E non è un bel futuro. Basta salire sui treni regionali dove non c’è nemmeno l’ombra della concorrenza.
Roberto Mania, Affari&Finanza – la Repubblica 8/9/2014