VARIE 8/9/2014, 8 settembre 2014
APPUNTI PER GAZZETTA - LE TRE SUORE VIOLENTATE E UCCISE NEL BURUNDI
REPUBBLICA.IT
BUJUMBURA - Sono state sgozzate. Una di loro, Bernardetta Boggian, è stata anche decapitata. Tutte e tre le suore - Lucia Pulici (73 anni), Olga Raschietti (80 anni) e, appunto, Bernadetta Boggian - sono state violentate, prima di essere uccise a Kamenge, nella zona nord di Bujumbura, in Burundi, nella loro missione saveriana. A riferire i dettagli del massacro è stato il vicedirettore generale della polizia, Godefroid Bizimana, che ha anche rivelato che la terza missionaria, Boggian, aggredita alcune ore dopo che aveva scoperto i cadaveri martoriati delle consorelle, è stata decapitata. Profondamente colpito Papa Francesco che auspica che "il sangue versato diventi seme di speranza per costruire l’autentica fraternità tra i popoli". Un "atto vile ed esecrabile perpetrato ai danni di chi si trovava in Burundi per farsi interprete, a costo di grandi sacrifici, di altissimi valori di solidarietà e fratellanza con i più bisognosi" ha definito la strage il capo dello Stato Giorgio Napolitano in un messaggio inviato al cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, al cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana e a Suor Ines Frizza, superiora generale delle missionarie Saveriane.
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La dinamica. La polizia sospetta che a compiere il triplice delitto sia stato un giovane squilibrato, già identificato, visto fuggire con un coltello in mano. Stando a quanto riferito dagli investigatori, l’uomo ha sgozzato le religiose e ha infierito con una pietra sul cadavere di almeno una di loro. A scatenare la furia dell’uomo forse "il tragico esito di una rapina", ha ipotizzato la diocesi di Parma sul suo sito web, anche se è stato precisato che dal convento non è stato portato via nulla. Elemento che porta la polizia a prendere in considerazione anche l’ipotesi di una vendetta. Prima sono state uccise Raschietti e Pulici, poi Boggian, che aveva scoperto i corpi delle consorelle.
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La testimonianza. Padre Mario Pulcini, superiore dei saveriani in Burundi, ha raccontato le ore del ritrovamento. "Verso le 16 di ieri la sorella Bernadetta è venuta nel mio ufficio chiedendo notizie delle sorelle Lucia e Olga che erano rimaste a casa mentre lei e la sorella Mercedes erano andate all’aeroporto per accogliere le altre sorelle di ritorno in Burundi dal loro capitolo generale a Parma. C’era apprensione soprattutto perché dall’interno della casa non c’erano segnali di vita: tutto era chiuso e con le tende tirate". Anche padre Pulcini ha provato a chiamare le sorelle, ma senza successo. "I guardiani del cancello - ha ripreso il racconto - non le avevano viste uscire. Esito negativo lo ha dato anche una veloce ricerca nel quartiere presso alcune persone ammalate che le sorelle visitavano soprattutto di domenica. Ero davanti all’entrata con l’intenzione di forzare la serratura quando la porta si è aperta ed è apparsa Bernadetta, sconvolta. Aveva trovato una porta di servizio laterale alla loro casa aperta e, una volta entrate, i corpi senza vita delle sorelle Olga e Lucia". Nonostante l’accaduto, le religiose della missione hanno deciso di restare a dormire nella loro casa. "Poi questa notte - dice ancora padre Pulcini - le sorelle sono tornate a chiamarmi, temevano che l’aggressore fosse in casa. Quando siamo riusciti ad entrare abbiamo trovato anche suor Bernardetta, senza vita". Due episodi accaduti, quindi, a distanza di diverse ore, non si sa se per opera della stessa persona.
Cordoglio e commozione. L’uccisione delle religiose nel loro convento di Kamenge "è un grande dolore - ha affermato in una nota il ministro degli Esteri, Federica Mogherini -. A nome mio e del governo vorrei porgere le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e a tutto l’ordine delle missionarie di Maria Saveriane. Ancora una volta - ha proseguito il capo della diplomazia italiana -, assistiamo al sacrificio di chi, con dedizione totale, ha passato la propria vita ad alleviare le troppe sofferenze che ancora esistono nel continente africano. Attendiamo ora che le autorità del Burundi - ha concluso Mogherini -, chiariscano quanto accaduto e ci adopereremo per riportare in Italia quanto prima le salme delle religiose".
Le vittime. Lucia Pulici aveva festeggiato a luglio i 50 anni di vita nella congregazione religiosa. Olga Raschietti è originaria della provincia di Vicenza, mentre Bernardetta Boggian, era originaria di Ospedaletto Euganeo e, salvo piccole pause, era dedita alla missione in Africa Centrale - Congo e ora Burundi - dal 1970.
I precedenti. L’ordine delle saveriane era già stato preso di mira in Africa. Sette suore cattoliche Missionarie di Maria-Saveriane- sei italiane e una brasiliana - furono sequestrate il 25 gennaio 1995 e liberate il 21 marzo successivo dai ribelli del Fronte rivoluzionario unito (Ruf). Rientrarono in Italia in buone condizioni e dissero di essere stata trattate bene.
Il triplice assassinio delle missionarie italiane in Africa è attribuito dalla polizia locale a un’aggressione ai fini di derubarle. Ma nulla è stato rubato e la modalità degli omicidi fa pensare ad altro