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 2014  settembre 07 Domenica calendario

NASCE BELLI GIROVAGO IN CITTÀ ECCO LA STREET-VIEW DEL POETA DI ROMA

Giuseppe Gioachino Belli nasce a Roma il7 settembre 1791 in via dei Redentoristi 13, angolo con via Monterone 76, nel rione Sant’Eustachio. Lo ricorda una targa di marmo posta dal Comune solo nell’aprile del 1994, tre anni dopo la commemorazione della nascita del “poeta de Roma” ad opera dell’Istituto poligrafico dello Stato con l’emissione di un francobollo. Peraltro l’anno scorso, a 150 anni dalla morte del poeta, il Centro studi Giuseppe Gioachino Belli, in collaborazione con Roma Capitale, assessorato alla Cultura-Sovrintendenza capitolina ai Beni culturali, ha organizzato il 7 settembre 2013 un “Omaggio a Belli” nel cortile del museo di Palazzo Braschi con una mostra. E oggi, 7 settembre 2014, quando ricorrono 151 anni, fortunatamente si ripete un “Omaggio al Belli” al Palazzo Braschi alle 10.30. È prevista una conversazione dello storico Giuseppe Monsagrati, con letture poetiche e musiche di Pino Cangialosi.
Il “poeta de Roma” ha cambiato spesso casa. In via Monterone risiede fino al 1798 (quando si trasferisce con i genitori a Napoli), per tornare ad abitarvi l’anno dopo. Nel luglio 1800 si trasferisce a Civitavecchia, dove resta fino alla morte del padre, il 23 marzo 1803. Ed è di nuovo a Roma: abita al secondo piano di un caseggiato in via del Corso 391, fino alla morte della madre nel 1807. Allora, con il fratello e la sorella, vive presso lo zio paterno, Vincenzo, nella casa in piazza San Lorenzo in Lucina 35. Vi resta però pochi giorni, perché la moglie di Vincenzo, Teresa Capponi, non vede di buon occhio la convivenza dei propri figli con i cugini e li manda a dormire dalla sorella del marito, Maddalena Belli, in via della Fossa 2.
Finché, morto il fratello ed entrata in convento la sorella, smette di abitare dalla zia Maddalena e, per intercessione di monsignor Lodovico Micara, ottiene una stanza presso il convento dei Cappuccini di piazza Barberini, ora via Vittorio Veneto, al limite di Villa Ludovisi.
Verso la metà del 1810 Belli va ad abitare in via Mario de’ Fiori, nel palazzetto del principe Poniatowski, come segretario di questo. Quindi dal 1812 torna nel convento dei Cappuccini, trasformato in caserma dai francesi. L’anno dopo viene licenziato da casa Poniatowski, probabilmente per aver ceduto alle lusinghe della compagna del principe. È il 1914 quando viene ospitato dall’avvocato Ricci, al secondo piano del palazzo Sora sull’omonima piazza che sarà cancellata con l’apertura di corso Vittorio Emanuele II. Nel giugno 1815 il poeta è costretto a lasciare casa Ricci, destinata anche questa a diventare una caserma, e si trasferisce in un appartamento in via Capo di Ferro 28, presso la zia Teresa.
Il 13 settembre 1815 Belli si sposa con Maria Conti e la coppia va ad abitare nella casa della famiglia Conti, al secondo piano di Palazzo Poli, con ingresso in piazza Poli 91. L’appartamento si trova nella parte del palazzo che verrà successivamente abbattuta e le stanze dove il poeta compone i sonetti romaneschi ora danno spazio a via del Tritone. Il primo sonetto risale a una data imprecisata tra il 1818 e il 1819. Morta la moglie nel 1837, il poeta si vede messe sotto sequestro per debiti alcune stanze dell’appartamento e a metà ottobre di quell’anno va ad abitare da solo presso i parenti materni in via Monte della Farina 18, al primo piano di palazzo Balestra, oggi scomparso. Qui scrive l’ultimo sonetto il 21 febbraio 1849 e resta ad abitare fino all’autunno del 1849, quando accetta di andare a vivere con il figlio Ciro e la nuora Cristina Ferretti, nel palazzetto di via Cesarini, dove morirà il 21 dicembre 1863.
Claudio Rendina, Roma – la Repubblica 7/9/2014