www.cinquantamila.it/fiordafiore 8/9/2014, 8 settembre 2014
Dove vanno i soldi provenienti dalla Tasi • Aumentano i miopi • Ai partecipanti del Forum Ambrosetti il governo piace • Marchionne contro Montezemolo • Le manifatture italiane sono sempre più straniere • Uccise due suore missionarie in Burundi Tasi Il Servizio politiche territoriali della Uil è andato a vedere come otto grandi città (Roma, Milano, Torino, Genova, Bologna, Venezia, Firenze e Napoli) spendono i soldi che ricevono dalla Tasi, Tassa sui servizi indivisibili
Dove vanno i soldi provenienti dalla Tasi • Aumentano i miopi • Ai partecipanti del Forum Ambrosetti il governo piace • Marchionne contro Montezemolo • Le manifatture italiane sono sempre più straniere • Uccise due suore missionarie in Burundi Tasi Il Servizio politiche territoriali della Uil è andato a vedere come otto grandi città (Roma, Milano, Torino, Genova, Bologna, Venezia, Firenze e Napoli) spendono i soldi che ricevono dalla Tasi, Tassa sui servizi indivisibili. Ha scoperto che che servono a coprire in media il 38% del costo totale dei servizi indivisibili, quelli cioè non offerti a domanda individuale, come gli asili nido o il trasporto scolastico, ma destinati alla collettività. Roma indica in 627 milioni i servizi finanziati dalla Tasi. Ma il gettito stimato della tassa è inferiore e indicato in 572 milioni nel Regolamento e in 636 milioni nel bilancio di previsione. Sono usati soprattutto per «mobilità e trasporti» per oltre 300 milioni. Quarantasette milioni vanno per la «manutenzione stradale, del verde pubblico, illuminazione». A Milano al primo posto c’è l’ordine pubblico e la sicurezza: 77 milioni su 165 di gettito Tasi. Poi i trasporti (57) e l’ambiente (18). Torino ottiene 136 milioni dalla tassa: 71 impiegati per i vigili e i 18 per l’illuminazione. Uno per le fontanelle. Napoli indica 7 servizi indivisibili da finanziare con la Tasi (ambiente, strade, edilizia, anagrafe, sicurezza, assistenza, commercio). Ma null’altro: né gettito della tassa, né ripartizione. Venezia non ha approvato il bilancio 2014 e dunque non si capisce se i 40 milioni del costo dei servizi corrispondano o meno al gettito Tasi. Firenze mette il gettito Tasi nella relazione programmatica al bilancio di previsione (40 milioni e mezzo) e fa sapere che per metà andrà a polizia locale e ambiente, una parte (circa 14 milioni) per i servizi socioassistenziali e circa 282mila euro per i servizi bibliotecari. Bologna e Genova sono le uniche a coprire con la Tasi anche il «costo degli organi istituzionali», cioè stipendi di sindaco e consiglieri municipali (Conte, Rep). Miopi In Italia sono raddoppiati i miopi rispetto a 40 anni fa: erano il 13%, oggi sono il 25%. Lo stesso succede in Europa: se un tempo ne soffriva un cittadino su 5, oggi la patisce oltre uno su 3. Negli Stati Uniti sono passati dal 25 al 41% della popolazione. In estremo Oriente riguarda 9 persone su 10. Secondo gli studi, i bambini che trascorrono il tempo libero all’aperto sono meno propensi alla miopia rispetto a quelli che giocano tra quattro pareti. Ma a fare la loro parte ci sono anche il maggior numero di ore passate sui libri, l’esposizione alla luce blu emessa da tablet e smartphone e l’uso prolungato che i giovani fanno di tv e computer (Salvagni, Rep). Cernobbio/1 Sondaggio sull’attività di governo condotto tra partecipanti al Forum Ambrosetti di Cernobbio (dove Renzi non è voluto andare, preferendo l’inagurazione di una rubinetteria, «dove si creano posti di lavoro» e «ci si spacca la schiena»): per il 40,4% delle centinaia di votanti è «positivo»; per il 30,8% «sufficiente» e per l’8,9% «molto positivo» (Fubini, Rep). Cernobbio/2 Marchionne al Forum Ambrosetti di Cernobbio: «Noi italiani siamo da sempre il Paese dei Gattopardi. A parole vogliamo che tutto cambi, ma solo perché tutto rimanga com’è». Al governo consiglia: «Scegliete tre cose, realizzatele, e poi passate alle tre successive». Indica le tre zavorre di chi fa impresa: «Il mercato del lavoro, la mancanza di certezza del diritto, la burocrazia». Aggiunge: «Una tassa come l’Irap, che tutti considerano iniqua ma continua a esistere, è figlia di questa cultura anti industriale. Non si spiega altrimenti perché, in momenti di disoccupazione drammatica, s’imponga una tassa che cresce in proporzione al numero di persone impiegate». Cernobbio/3 Sempre da Cernobbio, Marchionne ha parlato della presidenza della Ferrari: l’avvicendamento a Maranello «non è sul tavolo», poi però ha aggiunto un «nessuno è indispensabile». Marchionne ha dato atto a Montezemolo di aver fatto un «grandissimo lavoro» sui risultati economici e i volumi, «gli faccio i miei complimenti», però, per quanto riguarda la Formula 1, «l’obiettivo di Ferrari è quello di vincere. Vedere da anni la Ferrari in queste condizioni, avendo i migliori piloti, box di una qualità eccezionale, ingegneri che sono veramente bravi e vedere che non vinciamo dal 2008 no, non si può». Epoche «È finita un’epoca. La verità è che ormai la Ferrari è americana» (Montezemolo). Manifatture L’ultimo dossier della Fondazione Leone segnalava che, su sei milioni di imprese manifatturiere in Italia, 497mila sono condotte da persone nate all’estero (l’8,2%). Nonostante la crisi, le ditte straniere sono aumentate nel 2013 di 50mila unità, mentre quelle di italiani sono diminuite di 18mila. L’incidenza di stranieri nelle ditte di pelli del Valdarno Superiore è del 37,9%, quasi tutti cinesi, cresciuti tra il 2009-14 del 28,5 per cento. Importante la presenza estera pure nel calzaturiero di San Mauro Pascoli, in piena Romagna (18,9%); e persino nella Regione delle scarpe per eccellenza, a Civitanova Marche (14,4) e a Fermo (12,9). Non è da sottovalutare la presenza in altri settori ancora, come il porfido trentino o la metalmeccanica del Canavese, in cui la prima nazionalità è romena (25,6%). Si registra una crescita del 27,6% in cinque anni di orafi pakistani e bangladesi del distretto di Arezzo (in tutto sono il 9,2%), a fronte di una diminuzione di imprese con titolare italiano (meno 17%) (Coppola, CdS). Missionarie Le missionarie italiane, suor Lucia Pulici e suor Olga Raschietti, sono state uccise a Kamenge, un villaggio in Burundi. A dare la notizia è stata la diocesi di Parma, secondo la quale le donne sono morte in seguito a una rapina finita male, commessa da «una persona squilibrata». Lavoravano, infatti, in una clinica psichiatrica.