Mara Monti, Il Sole 24 Ore 6/9/2014, 6 settembre 2014
GOLDMAN SACHS PRONTA AL SUO PRIMO «BOND ISLAMICO»
MILANO
Goldman Sachs si appresta a emettere il suo primo bond islamico, divenendo la seconda istituzione finanziaria globale a emettere sukuk, investimenti conformi alla sharia. Il primo passo sarà l’incontro con gli investitori del Qatar e degli Emirati Arabi Uniti (Eau) la prossima settimana per bond a 5 anni da 500 milioni di dollari. Un primo tentativo era già stato fatto tre anni fa ma la struttura del finanziamento venne bocciato perché secondo gli investitori islamici non conforme con la sharia, la legge islamica che non contempla il calcolo degli interessi. La banca americana seguirà la strada già intrapresa da Hsbc che dal 2011 è la prima banca internazionale ad emettere bond islamici.
Goldman che ha una forte presenza locale, punta a diversificare le proprie fonti di finanziamento in un’area a forte crescita come quella dei paesi del Golfo. Insieme a Goldman nell’operazione sono state coinvolte come bookrunners anche Abu Dhabi Islamic Bank, la National Bank di Abu Dhabi, Nbd Capital di Dubai. L’agenzia di rating Moody’s ha dichiarato che il 2014 è l’anno del bond islamici dopo che la City di Londra ha lanciato il suo primo sukuk bond seguito da Hong Kong e il Sud Africa.
Il fatto che paesi non islamici si specializzino nell’emissione di questi bond è una conseguenza della globalizzazione dei mercati, è il commento prevalente tra gli analisti. La scelta di Goldman non sarà l’unica tra le banche internazionali e arriva in un momento di estrema tensione nell’area. Diverso il governo britannico che a giugno ha avviato il processo di emissione del primo bond islamico, diventano il primo paese occidentale a fare questa scelta. La piazza finanziaria londinese punta a far diventare Londra un centro finanziario non solo in Europa ma a livello globale, sfidando Dubai oltre che New York, aprendo al mondo islamico, sfruttando sia i legami storici con il Medio Oriente che l’interesse crescente per gli investimenti a Londra. Fondi islamici hanno finanziato alcuni dei progetti immobiliari più ambiziosi nella capitale britannica, come il grattacielo Shard progettato da Renzo Piano, il villaggio Olimpico costruito per i Giochi dello scorso anno e la ristrutturazione di Battersea Power Station. Già nel 2007 il Governo laburista aveva annunciato l’intenzione di lanciare un sukuk ma il progetto era stato rinviato a causa della crisi finanziaria. Per il Tesoro di Londra l’emissione di un bond islamico apre anche nuove fonti di finanziamento.
Le emissioni in sukuk hanno toccato il picco nel 2012 con un controvalore in dollari di 83 miliardi da 32 miliardi nel 2010, per poi scendere a 64 miliardi nel 2013: per il 2014 Moody’s stima che le emissioni in sukuk possano arrivare a 70 miliardi di dollari.
Mara Monti, Il Sole 24 Ore 6/9/2014