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 2014  settembre 05 Venerdì calendario

LA SCIENZA DICE CHE SENTIRE LE VOCI NON È PATOLOGICO

Cosa accomuna personaggi storici diversissimi tra loro come Sigmund Freud, Robert Schumann, Charles Dickens, Giovanna D’Arco, Socrate, Winston Churchill e Virginia Woolf? Tutti loro sentivano delle «voci», mostravano cioè i sintomi di allucinazioni uditive.
A Charles Dickens i racconti più belli li avrebbe suggeriti una voce nella testa. Sigmund Freud la sentiva a Vienna mentre inventava la psicanalisi e Churchill prima di decisioni importanti. Il capolavoro Mrs Dalloway Virgina Wooolf lo ha scritto praticamente sotto «dettatura». Da quando è nata alla fine del Settecento come branca specialistica della medicina per la cura dei disturbi mentali, la psichiatria ha sempre stigmatizzato il fenomeno, considerandolo sintomo di psicosi. Ma se è vero che le allucinazioni uditive possono essere presenti nelle psicosi e in altre patologie come epilessie, tumori cerebrali e demenze, oggi l’approccio della scienza al fenomeno è radicalmente cambiato. La prestigiosa rivista Schizophrenia Bullettin ha appena pubblicato un numero speciale sull’argomento in cui decine di neurologi, psichiatri, psicologi e filosofi sottoscrivono nuove linee guida che possono essere sintetizzate così: sentire voci, senza avere altri sintomi, non ha rilevanza dal punto di vista della diagnosi di una patologia. Chi «sente le voci», insomma, non è più necessariamente un soggetto malato. Si ritiene che il fenomeno si manifesti su un range di popolazione che va dall’8 al 15 per cento. L’1 per cento ne soffre in modo permanente. La tesi sulla normalità del fenomeno esposte in Schizophrenia Bullettin sono anche al centro del progetto Hearing The Voice, la più grande ricerca sul tema mai effettuata, appena avviata dalla Durham University in Inghilterra (www.dur.ac.uk/hearingthevoice/). Per il responsabile del progetto, lo psicologo Charles Fernyhough «sentire voci è un fenomeno inusuale, ma naturale». Accade piuttosto di frequente, dice Fernyhough, che dopo un trauma, o in situazioni di forte stress, alcuni soggetti percepiscano i propri pensieri come estranei. Cosa esattamente succeda nella mente in queste circostanze è la domanda cui ora gli scienziati vogliono dare una risposta. «I pensieri sono guidati da quella che in psicologia chiamiamo voce interiore. Nelle persone con allucinazioni uditive la voce interiore prende il sopravvento come in una sorta di monologo interiore che finisce fuori controllo». Virginia Woolf per liberarsi di quella voce scelse di togliersi la vita. «Hearing The Voice vuole aiutare la ricerca a capire, ma anche a insegnare una convivenza gestibile con questo disturbo».
Simone Porrovrcchio, il Venerdì di Repubblica 5/9/2014