Mario Baudino, La Stampa 5/9/2014, 5 settembre 2014
MANTOVA FESTIVAL DAL CIBO DELL’ANIMA AI FORNELLI
Morale della favola
A tavola, come diceva un antico Carosello. Anche a Mantova, dove pare riscuota un gran successo al Festivaletteratura la parte culinaria. Quest’anno, cibo a volontà, raccontato, filosofato, cotto e mangiato. Oltre la frontiera delle colazioni con l’autore, tradizione del Festival, si moltiplicano gli incontri e le serie, come «Le parole del cibo», «Le meraviglie del vino e della vite», «Racconti di zuppe», per non parlare della cucina etrusca, che sarà stata certamente buonissima ma chissà. E’ un’ondata inarrestabile: del resto, ormai da anni si contano forse sulle punte delle dita gli scrittori che rinunciano a mettere in scena nei loro romanzi cuochi, gourmet, gourmand o almeno un personaggio che si cucina un ovetto. Rigorosamente a chilometro zero.
L’UOVO DI CIOTTI
E infatti, cinguettando dal profilo twitter, il Festival non rinunciava ieri a mostrare la Tenda Sordello in attesa dell’incontro con Don Ciotti (che parlava di cibo). Didascalia: «E’ già piena come un uovo». Rigorosamente a chilometro zero.
IL PROBLEMA CRAMPI
Stando così le cose, accade che lo scrittore si possa trovare un po’ appesantito. E gli venga magari il crampo dello scrivano, cioè non riesca più a scrivere una parola. Ma c’è un rimedio per tutto. Oggi infatti Carlo Lucarelli, Pino Cacucci e Francesco Piccolo spiegano come reagire quando la penna si incaglia (P. S.: l’ovetto serve a poco).
Mario Baudino, La Stampa 5/9/2014