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 2014  settembre 05 Venerdì calendario

SE L’ELISEO DIVENTA COME IL GRANDE FRATELLO

Il reality show in mondovisione di cui è protagonista François Hollande dimostra che il Président non solo non riesce a stabilizzare i conti pubblici, ma nemmeno i suoi affari privati. E questo, per l’opinione pubblica, è forse ancora più grave.
Bisogna premettere che quello francese è un popolo monarchico, che ha tagliato la testa al Re ma continua a sentirne la nostalgia. Infatti quella attuale, la Quinta, è una Repubblica monarchica al cui vertice c’è il capo di Stato democratico con i poteri più estesi al mondo. Costituzione alla mano, nemmeno il Presidente degli Stati Uniti è altrettanto onnipotente di quello della République. I francesi eleggono un Re, a tempo ma per questo non meno assoluto. Di conseguenza, ogni aspetto della sua personalità, ogni momento della sua giornata, ogni persona che lo circonda vengono scrutati con la stessa ansiosa attenzione con cui si seguiva la giornata del Re Sole a Versailles. Il suo privato è in qualche modo pubblico. Proprio per questo dev’essere, o almeno sembrare, sotto controllo.
Ora, i francesi non si stupiscono affatto, e men che meno si scandalizzano, se il Re Presidente ha l’amante. Anzi, probabilmente si scandalizzerebbero se non l’avesse. Si tratta appunto di una tradizione monarchica gelosamente conservata anche in tempi repubblicani. Uno dei predecessori di Hollande all’Eliseo, Félix Faure, oggi è ricordato praticamente solo per essere morto d’infarto nel Salone blu mentre gli veniva praticato un «exercise de fellation» dall’amante, Marguerite Steinheil.
In tempi più recenti, François Mitterrand poté tranquillamente avere una doppia vita con doppia famiglia, con tanto di figlia segreta. E la notte in cui morì lady D nessuno riuscì ad avvisare il suo successore Jacques Chirac, misteriosamente sparito da Palazzo e, pare, non per affari di Stato. Però mai Danielle Mitterrand o Bernadette Chirac avrebbero parlato di queste vicende. Intervenivano sulla politica, piuttosto. Per esempio, madame Mitterrand imbarazzava il Quai d’Orsay con le sue prese di posizione terzomondiste, mentre spesso si è avuta l’impressione che il vero Presidente fosse Bernadette per interposto Chirac. Ma entrambe portavano le corna con perfetto aplomb e totale discrezione. E perfino quel parvenu americanizzante di Nicolas Sarkozy, dopo che la moglie Cécilia l’aveva piantato, si è affrettato a sposare Carlà e non ha più dato adito a pettegolezzi.
Ironia della sorte, Hollande è il «Presidente normale» (parole sue) che teorizzava che «gli affari privati si regolano in privato». Ma è con lui che sono finite in piazza le lenzuola dell’Eliseo. In altri termini, scrive desolato «Le Monde», «mai la vita intima del Capo di Stato era stata svelata mentre lui era in carica». Per un popolo che ha il senso dello Stato come i francesi è gravissima l’idea che il suo Capo sia alla mercé delle rivelazioni dell’ex compagna.
Per questo quel che va in scena all’Eliseo non è solo un vaudeville alla Feydeau, ma «una tragicommedia politico-personale» (sempre «Le Monde») che distrugge, insieme con l’intimità della persona, anche la sacralità della funzione che ricopre. Come dice Olivier Royant, direttore di «Paris-Match», leggere il libro di Valérie «è come essere nel letto con Hollande e Trierweiller». È l’Eliseo o la casa del Grande Fratello?
Il velo d’ipocrisia che proteggeva il sancta sanctorum del Potere è squarciato. Certo, nessuno pensa che i politici credano davvero in quel che dicono. Però è devastante che si venga a sapere che per il socialista Hollande i poveri sono «les sans-dents», i senza denti (non a caso, ieri su Twitter l’hashtag #sansdents era il più popolare di Francia). Il Re è nudo.
Alberto Mattioli, La Stampa 5/9/2014