Corriere della Sera 5/9/2014, 5 settembre 2014
FINANZA ISLAMICA, GOLDMAN SACHS CI RIPROVA CON I BOND «SHARIA-COMPLIANT»
Goldman Sachs prova a sfondare nella finanza islamica. Mercoledì e giovedì prossimi avvierà un roadshow in Qatar e negli Emirati Arabi Uniti per proporre l’emissione di «susuk» (obbligazioni rispettose dei principi dell’Islam, a cominciare dal divieto di riconoscere un interesse). E’ un’emissione da 500 milioni di dollari, tutto sommato un ammontare ridotto nell’ambito della finanza globale ma già rilevante nella finanza islamica, che vale ad oggi 85 miliardi di dollari attraverso 456 emissioni di susuk. Si tratta insomma di una fetta importante di mercato, da cui le istituzioni finanziarie non islamiche da sempre sono tagliate fuori. Solo Hsbc nel 2011 è riuscita ad emettere un bond da 500 milioni di dollari. Per Goldman Sachs, forse la banca simbolo del capitalismo occidentale, si tratta di un secondo tentativo di ingresso nella finanza Sharia-compliant dopo che tre anni fa una prima operazione da 2 miliardi di dollari venne ritirata per le proteste di parte del mondo islamico secondo le quali l’impianto sarebbe stato strutturato in modo da offrire surrettiziamente un interesse. Questa volta — riferisce l’agenzia Reuters — Goldman Sachs avrebbe solidi pareri legali di tre studiosi della Sharia secondo i quali le leggi dell’Islam sono tutte rispettate. A parte la banca e la valuta, l’altro legame con l’Occidente sarà la Borsa di quotazione del bond: il Lussemburgo.
(f.mas. )