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 2014  settembre 05 Venerdì calendario

AL QAEDA ORA TRASLOCA IN ASIA

Indebolito fortemente in Siria e Iraq, con legami sempre più de­boli con le sue emanazioni in A­frica e altrove, a corto di fondi e di reclute, al-Qaeda si rivolge all’Asia, in particolare alla consistente mino­ranza musulmana dell’India con 140 milioni di aderenti.
In un messaggio video, l’attuale gui­da del movimento, l’egiziano Ayman al-Zawahiri, ha segnalato la nascita di una nuova succursale in India, Bangladesh e Myanmar e chiamato i musulmani locali all’impegno per il Califfato sotto la guida del leader ta­liban Mullah Muhammad Omar e, operativamente, sotto la direzione di Asim Umar, altro jihadista pachista­no abituato ad agire nell’ombra. Il messaggio registrato mercoledì ha spinto il governo indiano ad alzare l’attenzione negli Stati di Kashmir, Gujarat e Assam, espressamente ci­tati da Zawahiri come centrali nel di­segno islamista, ma non ha provo­cato una reazione tra le frange estre­miste e anche guerrigliere locali.
Il presidente dell’“All India Muslim Majlise Mushawarat”, organismo al vertice di tutte le organizzazioni i­slamiche indiane, ha rigettato le di­chiarazioni di al-Zawahiri, ricordan­do che «la propaganda di al-Qaeda non appartiene all’islam di maggio­ranza, illuminato e moderato».
La sensazione è che al-Qaeda sia or­mai nell’angolo. Da qui il tentativo di rilanciarsi aprendo il nuovo fronte a­siatico, puntando sulla frustrazione delle masse islamiche dell’India, sul­la repressione dell’islamismo radi­cale nel musulmano Bangladesh, su episodi persecutori da parte di radi­cali buddhisti contro la minoranza islamica in Myanmar.
Tradizioni locali, interessi e indole rendono però l’Asia meridionale po­co ricettiva verso il messaggio jiha­dista. Nessun militante indiano è sta­to finora individuato in Iraq e Siria. Non a caso i governi di Indonesia e Malaysia hanno rifiutato legittimità allo Stato islamico.