Giovanni Bucchi, ItaliaOggi 3/9/2014, 3 settembre 2014
PER ORA LITIGANO I GIORNALISTI
Una lite tra giornalisti con tanto di maxi richiesta di risarcimento danni. La strada verso le elezioni regionali in Liguria regala nuove sorprese perché, dopo gli appelli al ministro spezzino, Andrea Orlando, affinché lasci il dicastero della Giustizia per gettarsi nelle primarie del centrosinistra, si scatena la lite tra cronisti, destinata a finire in Tribunale.
Sullo sfondo, lo scontro nel centrosinistra e aree attigue, come certi pezzi del Movimento 5 Stelle, per la successione a Claudio Burlando, il governatore di scuola diessina che dopo dieci anni dovrà lasciare la guida della Regione nel 2015. Per garantire la continuità della sua gestione, Burlando ha «incoronato» come successore designato l’assessora regionale alle Infrastrutture, la 41enne spezzina Raffaella Paita, moglie del potente presidente dell’Autorità portuale di Genova, Luigi Merlo. E contro la Paita, all’insegna della rottamazione, è partita la candidatura alle primarie del Pd del sindaco di Savona, Federico Berruti, fondatore del Big Bang renziano, pronto però a cedere il passo e a sostenere il ministro Orlando, nel caso il Guardasigilli decida di lasciare via Arenula per conquistare la presidenza della Liguria in chiave anti-Burlando.
In questo scenario s’è scatenata la lite tra cronisti che ruota attorno a Ferruccio Sansa, giornalista 46enne de il Fatto Quotidiano (è responsabile dell’edizione del lunedì) nonché figlio di Adriano Sansa, ex giudice ed ex sindaco di Genova eletto come indipendente alla guida del centrosinistra, in carica dal 1993 al 1997, anno in cui l’allora Pds cittadino lo scaricò per il secondo mandato. Ferruccio Sansa, secondo diverse indiscrezioni rilanciate fin dal maggio scorso dal dorso locale di Repubblica, viene dato come papabile candidato del Movimento 5 Stelle per la presidenza della Regione alle elezioni del 2015, lui che – tra l’altro – Beppe Grillo lo conosce bene e fin da piccolo, essendogli stato vicino di casa sulla collina di Sant’Ilario.
La lite è sfociata dopo che il 10 luglio scorso su BlitzQuotidiano.it il giornalista ex Secolo XIX ed ex Repubblica, Franco Manzitti, ha scritto un pezzo incentrato sul tramonto politico dei due «Claudii» della Liguria, Burlando e il forzista Scajola, nel quale riprendeva l’ipotesi di candidatura di Sansa che, scriveva Manzitti, «dopo una frenetica carriera» tra Messaggero, Repubblica, Secolo XIX e Stampa, non ha perso «il chiodo fisso di lavorare a Genova e soprattutto di vendicare il padre magistrato che fu licenziato da sindaco di Genova... dagli sgherri di chi? Ma di Burlando, ovviamente». Apriti cielo. L’essersi visto rivolta contro l’insinuazione di aver svolto il proprio da giornalista per «vendicare» la defenestrazione politica commessa nei confronti del padre da pezzi della sinistra genovese, ha mandato su tutte le furie Ferruccio Sansa, che ha così fatto recapitare a Manzitti una richiesta di risarcimento danni di ben 175mila euro (150mila più spese legali) «perché s’insinua che ho strumentalizzato la mia professione da fini diversi dall’informare. E non è così», come spiega al Secolo XIX.
E sempre al quotidiano genovese Manzitti si dice «dispiaciuto», sostiene di aver solo ripreso indiscrezioni già riportate da altri organi di stampa, e anzi ricorda di aver sostenuto in quella seconda metà degli anni ’90 proprio Adriano Sansa. Ma pare ci sia ben poco da fare, il giornalista del Fatto ha tutta l’intenzione di portare avanti questa battaglia legale. E ancora non ha definitivamente archiviato l’ipotesi di scendere in campo. Anzi, c’è chi «legge» in un suo pezzo pubblicato sul Fatto alla vigilia di Ferragosto dal titolo «Genova non c’è più, Sampdoria e ’Secolo’ perduti» - un’attenta analisi sul declino del capoluogo ligure a partire dalla perdita delle più importanti aziende finite in mani di imprenditori non genovesi - una prima traccia di quello che potrebbe essere il suo manifesto programmatico.
Giovanni Bucchi, ItaliaOggi 3/9/2014