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 2014  settembre 04 Giovedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - TASSO DI SCONTO ALLO 0,05%


ILSOLE24ORE.IT
La Banca centrale europea ha spiazzato i mercati tagliando i tre tassi che "controlla", per contrastare la deflazione. Nel dettaglio, ha tagliato il tasso di riferimento, il tasso sui depositi e il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali, tutti ridotti di 10 punti base. Il principale tasso di rifinanziamento passerà dallo 0,15 per cento allo 0,05. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali dallo 0,40 allo 0,30 per cento. Infine il tasso sui depositi che la Bce custodisce per conto delle banche commerciali, che era già negativo, passerà dal meno 0,10 per cento al meno 0,20 per cento.
Draghi ha anche detto che la Bce non taglierà i tassi di interesse al di sotto dell’attuale 0,05%. «Ora siamo al limite piu’ basso, arrivati al quale non sono piu’ possibili aggiustamenti tecnici».
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Oggi è il gran giorno della Bce. Cosa deciderà? Taglierà i tassi e/o lancera il primo quantitative easing europeo?
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La decisione di abbassare i tassi di interesse nell’area euro «non è stata unanime», ha rilevato il governatore Mario Draghi al termine del consiglio.
I livelli stabiliti oggi, che entreranno in vigore dal 10 settembre, sono i nuovi minimi storici per tutti i principali tassi ufficiali dell’area euro. La decisione della Bce coglie in parte di sorpresa in mercati, tanto che l’euro ha segnato un repentino ripiegamento sotto quota 1,30 dollari, con molti analisti che prevedevano che avrebbe mantenuto lo status quo.
Tuttavia la mossa fa seguito a segnali precisi che il presidente Mario Draghi aveva lanciato durante il suo intervento a un simposio negli Stati Uniti ad agosto, a Jackson Hole.
Riferendosi al generale indebolimento dell’inflazione e al problematico calo anche delle delle generali attese di inflazione, il presidente aveva avvertito avvertito che «il Consiglio direttivo prenderà atto di questi sviluppi e, nell’ambito del suo mandato, userà tutti gli strumenti disponibili necessari a garantire la stabilità dei prezzi».
Un messaggio che i mercati avevano interpretato come il preannuncio di ulteriori ammorbidimenti. Una quota minoritaria di esperti aveva pronosticato il nuovo taglio. E anche tra coloro che non si attendevano manovre sui tassi questa ipotesi non era esclusa, ma veniva giudicata come un provvedimento «cosmetico» dato che ormai su questo versante i margini di manovra erano già esigui.
Abs
Draghi ha anche annunciato un piano per l’acquisto di titoli Abs (Asset backed securities) da ottobre. «Solo titoli semplici e trasparenti», da cui prevede un "impatto decisivo" sul suo bilancio e cioè sulla posizione complessiva della politica monetaria. Lo ha detto il presidente della Bce. Anche se il governatore ha detto che «è molto difficile a questo punto valutare volume nuovi piani».
Nuove previsioni su inflazione nell’Eurozona
Dalla Bce arrivano anche le previsioni sull’inflazione che dovrebbe risalire all’1,4% (dall’attuale 0,3% nell’Eurozona) nel 2016. Per il 2014 le stime si attestano allo 0,6%, molto lontane dal target del 2%. Draghi ha confermato che «l’inflazione sarà bassa per un periodo prolungato». Ridotto invece allo 0,9% le previsioni di crescita nel 2014.
Riforme strutturali
Le riforme strutturali «a questo punto devono chiaramente prendere slancio», ha detto Draghi, in un richiamo ai governi a fare la loro parte per la crescita.
Quantitative easing
A proposto del quantitative easing (che nella formula completa comprende anche l’acquisto di titoli di Stato oltre a titoli privati come gli Abs) Draghi ha indicato che «è stato discusso. Alcuni governatori avrebbero voluto fare di più, altri meno».

REPUBBLICA.IT
MILANO - Alla fine ha avuto ragione quello sparuto numero di analisti, cresciuto negli ultimi giorni, che prevedeva un taglio del costo del denaro. Il board guidato da Mario Draghi ha deciso "in modo non unanime" di abbassare di 10 punti base tutti i tassi, da quello di rifinanziamento principale a quello sui depositi. Il costo del denaro, il parametro principale, scende così al nuovo minimo storico dello 0,05%, mentre quello sui depositi passa dal -0,1 al -0,2%. Ciò significa che alle banche costa di più tenere i soldi bloccati all’Eurotower e la speranza di Draghi è che questi vengano messi in circolo.

Lo stesso governatore ha poi spiegato in conferenza stampa che la Bce ha deciso di avviare - anche in questo caso senza unanimità - un programma di acquisto di Asset backed securities (Abs) "semplici e trasparenti"; sono strumenti con i quali si ’impacchettano’ in un titolo finanziario i crediti verso il settore non-finanziario detenuti in portafoglio (cartolarizzazioni), e obbligazioni garantite. Gli acquisti della Bce riguarderanno "sia vecchie che nuove emissioni", inclusi i titoli che hanno come sottostante il real estate (Rmbs): "Liberiamo spazio nei bilanci delle banche, a patto che lo reinvestano in altro real estate", ha detto il governatore sul punto. Questi piani di acquisto inizieranno dopo il board
di ottobre e nella valutazione di Draghi dovrebbero, insieme al taglio dei tassi, riportare l’inflazione verso il target del 2%. In caso diverso, "se dovesse essere necessario", la Bce è pronta a nuove "misure straordinarie che rientrano nel suo mandato". Del quantitative easing, l’acquisto di titoli sul mercato, si è parlato nel board, ma "alcuni sono contrari a fare di più".

Tagliare il tasso di rifinanziamento principale a nuovi minimi risponde al disegno di far scendere il valore della moneta unica nei confronti del dollaro: le istituzioni finanziarie potrebbero finanziarsi in euro (ora che il costo è praticamente azzerato), per poi vendere euro e investire in strumenti in altre valute, più redditizi. In questo modo, queste altre valute si rafforzerebbero e di contro una divisa comune meno forte aiuterebbe le esportazioni, ridando fiato all’inflazione. Per completare il quadro, bisogna precisare che il tasso marginale passa da 0,40% a 0,30%. Non a caso, la risposta dei mercati è subito in questa direzione: l’euro perde valore, mentre i listini si rafforzano.

La posizione della Bce è assai delicata in questa fase: l’inflazione Ue è sempre più piatta, va verso lo zero e la ripresa economica latita. Da più parti si è chiesto un intervento deciso dell’Eurotower e lo stesso governatore nelle ultime uscite pubbliche ha incitato a fare di più sulla flessibilità per i Paesi che devono fare riforme, oltre a confermare la sua disponibilità all’intervento. Le aspettative degli economisti di Bloomberg erano per lasciare il costo del denaro ai livelli precedenti, anche se sei esperti (su un panel di 57) si aspettavano un taglio del tasso di rifinanziamento principale allo 0,05%. Nella mancata unanimità gioca ancora il remare contro Draghi della Germania: il presidente della Buba, Jens Weidmann, si sarebbe opposto a entrambe le misure annunciate. La frenata sul quantitative easing, che comunque nessuno attendeva per oggi, sarebbe anche un compromesso con Berlino.

Le mosse della Bce muovono d’altronde da un’analisi economica negativa: Draghi ha precisato in conferenza stampa come prevalgano i "rischi al ribasso", i dati del terzo trimestre dell’anno "indichino persa di slancio della crescita" e "l’alta disoccupazione frena la ripresa". Le previsioni di crescita economica dell’area euro sul 2014 e 2015 sono state tagliate, mentre sono state riviste al rialzo quelle sul 2016. Ora per l’anno in corso si stima un +0,9% del Pil (da +1%), sul 2015 un +1,6% (da +1,7%) e sul 2016 un +1,9% (da +1,8%).

Ai governi, Draghi ha detto che "a questo punto le riforme strutturali devono chiaramente prendere slancio". Sul suo sostegno a un allentamento del rigore, che ha creato anche attriti con Berlino, il governatore ha precisato l’invito a usare gli spazi di "flessibilità che già esistono nel Patto", che "permettono ai Paesi di sostenere i costi delle riforme strutturali e sostenere la domanda" dei consumatori. A chi chiedeva dei colloqui col premier Renzi, Draghi ha risposto "che sono privati" senza aggiungere altro. Sui provvedimenti arriva un "caloroso" plauso del Fmi, per bocca del numero uno Christine Lagarde: "Aiutano sull’inflazione".

Prima dell’Eurotower, sia dal Giappone che dall’Inghilterra era arrivata una scelta di continuità. La Banca centrale giapponese ha deciso di non espandere ulteriormente il proprio programma di stimoli monetari nonostante la flessione registrata dal Pil nel secondo trimestre. Conferme anche dalla BoE: ha mantenuto invariato allo 0,5% il tasso bancario di riferimento, optando per una politica attendista malgrado voci discordanti sui tassi di ottobre, e confermato a 375 miliardi di sterline l’entità massima del piano di acquisto di titoli di Stato per fornire sostegno all’economia nazionale.

(04 settembre 2014)
HUFFINGTON POST
Niente "quantitative easing". L’attesa riunione del board della Bce ha dato il via libera ad un nuovo taglio dei tassi di interesse, da 0,15% a 0,05%, e soprattutto a un piano di acquisto di titoli di credito cartolarizzati (Abs) "a partire da ottobre". L’ipotesi di una più massiccia operazione di acquisto di titoli pubblici e privati è rimasta invece al palo, come da aspettative della vigilia. "Alcuni hanno messo in chiaro
che avrebbero voluto fare di più", ha sottolineato Draghi in merito alle discussioni all’interno del Consiglio, mentre "altri volevano fare meno".
Positiva comunque la reazione dei mercati. Segno più su tutte le principali borse europee, con Milano che si attesta a +1,5%. Giù lo spread, che ha raggiunto quota 139.
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La Bce ha tagliato, a sorpresa, il tasso di finanziamento pronti contro termine portandolo dallo 0,15% a un nuovo minimo storico dello 0,05%. Abbassati anche il tasso sui depositi (dal -0,10% al -0.20%) e il tasso marginale (dallo 0,40% allo 0,20%).

CHE COSA SONO GLI ABS
La notizia finanziaria del giorno non è stata tanto il taglio dei tassi della Bce, scivolati al minimo storico dello 0,o5% (soglia oltre la quale non «potranno scendere ulteriormente», ha detto Draghi). Ancor più importante per gli operatori è stato il fatto che la Bce ha annunciato chiaramente che da ottobre inizierà ad acquistare dalle banche titoli Abs. Ma di cosa si tratta? Abs sta per Asset backed securites. Si tratta di titoli derivati, quindi titoli che si poggiano sull’andamento di un altro strumento sottostante. Nel dettaglio questi derivati si poggiano su prestiti effettuati dalle banche alle imprese. Un Abs non è altro che un insieme di prestiti reali impacchettato in un unico titolo finanziario. Funzionano come le obbligazioni. Hanno un prezzo e una quotazione giornaliera. La differenza è che il loro rimborso è legato al fatto che i prestiti sottostanti siano effettivamente rimborsati alle banche dalle imprese.

L’annuncio della Bce può dare una mano all’economia reale nel senso che la Banca centrale europea ha annunciato che acquisterà titoli Abs emessi dalle banche europee. Quindi in un certo senso l’istituto di Francoforte sta incentivando le banche a effettuare prestiti reali, perché poi possono impacchettarli in titoli Abs che trovano come compratore di ultima istanza la Bce stessa, quindi diventano per le banche privi di rischi. La condizione è che si tratti - ha detto Draghi - di titoli «semplici e trasparenti».
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Una precisazione con cui Draghi vuole evitare che gli istituti di credito inseriscano negli Abs prestiti rischiosi e deteriorati, memore del fatto che la crisi finanziaria che ha causato il collasso di Lehman Brothers nel 2008 e salvataggi a cascata delle banche di mezzo mondo da parte dei governi, sono stati causati proprio dai titoli Abs. In quel caso si trattava di Abs che avevano come sottostante mutui subprime concessi negli Stati Uniti, ovvero mutui a tasso variabile concessi a tassi bassissimi a debitori con un basso reddito e un basso livello di solvibilità. Non appena la Banca degli Stati Uniti ha alzato i tassi a metà degli anni 2000 molti di questi mutui sono diventati carta straccia (perché i debitori non sono più riusciti a rimborsare le rate aumentate) e, di conseguenza, gli Abs a cui erano agganciati hanno perso valore causando miliardi di perdite nei portafogli di banche e investitori che li detenevano in portafoglio.

L’Eurozona in sostanza cerca di scacciare la crisi utilizzando lo stesso strumento che l’ha causata. Ma la differenza - ci si augura - sarà rappresentata dal sottostante che andrà a comporre gli Abs europei che da ottobre saranno garantiti dalla Bce.

COMMENTO DEL SOLE.IT
(Ap/LaPresse)

È stata una decisione di compromesso, tutta politica. Non può essere definita ottimale la mossa a sorpresa della Banca centrale europea di abbassare leggermente i tassi – una scelta dal sapore tecnico – e di lanciare con un certo anticipo gli acquisti di Abs, i derivati che "impacchettano" crediti e mutui, e degli analoghi Covered bond. Il presidente Mario Draghi ha detto chiaramente come è stata raggiunta la decisione: il consiglio non è stato unanime, e si è anche discusso di lanciare un vero e proprio Qe – gli ampi acquisti di titoli finanziari, soprattutto di titoli di Stato – perché alcuni componenti del Consiglio direttivo volevano fare di più mentre altri volevano fare di meno. La soluzione trovata, ha detto, è in qualche modo "a metà strada".

Un taglio dei tassi tecnico
La riduzione dei tassi, in attesa dalla stragrande maggioranza degli analisti, è stata – ha ammesso Draghi – un "aggiustamento tecnico". L’obiettivo è quello di preparare le migliori condizioni possibili per le prossime operazioni di Tltro, le iniezioni di liquidità finalizzate a rilanciare i prestiti alle aziende. La Bce, ha spiegato il presidente, vuole evitare che le banche aspettino ulteriori tagli dei tassi per partecipare a questo programma: il desiderio è che "non esitino a partecipare alle Tltro".
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Abbassato il pavimento dei tassi
A giugno, in occasione del precedente taglio dei tassi, Draghi aveva infatti detto – e lo ha ricordato, oggi – che "a tutti i fini pratici […] abbiamo raggiunto oggi il limite più basso". Non era insomma ipotizzabili ulteriori tagli. Cosa è successo? Non è escluso che la Bce abbia registrato un limitato entusiasmo per le nuove operazioni e abbia timore di una partecipazione limitata o, in alternativa, di scarsi effetti sull’economia reale. Solo alla fine della conferenza stampa, Draghi ha riconosciuto di aver forse "eccessivamente limitato" il significato del taglio dei tassi, che ha comunque dato un’ulteriore spinta al ribasso all’euro.

Vorrei ma non posso (il qe)
Gli acquisti di Abs e di Covered bond sembrano invece un surrogato del quantitative easing di cui Eurolandia avrebbe bisogno. La funzione di questa forma di credit easing, ha spiegato Draghi, è quella di "liberare i bilanci dei venditori", che possono così investire in altri strumenti: è esattamente la stessa funzione che avrebbe un quantitative easing ad ampio raggio. Il problema è che, al confronto, gli acquisti di Abs saranno limitati. La stessa Bce (pur avendo dieci anni di esperienza con gli Abs come collaterali nelle aste di liquidità) non è in grado di sapere con certezza le dimensioni di questo mercato, per le quali – ha detto – circolano cifre molto diverse.

Tempi anticipati per gli Abs
L’ipotesi che si sia trattato di una seconda scelta nasce anche da altre considerazioni. In passato la Bce aveva parlato di Abs legati ai prestiti per le piccole e medie imprese, mentre gli acquisti ora varati riguardano anche Abs legati a mutui (come lo sono i Covered bond); aveva riconosciuto la necessità di nuove regole su questi prodotti, non ancora varate dalla Ue, dal Comitato di Basilea e dal Financial stability board; e aveva scelto solo la settimana scorsa un consulente, l’americana Blackrock, per disegnare questi acquisti. Difficile quindi evitare la sensazione che la Bce abbia voluto accelerare i tempi per ottenere almeno un obiettivo: "Aumentare – ha detto Draghi - le dimensioni del suo bilancio ai livelli di inizio 2012". Gli acquisti diretti, sotto questo punto di vista, danno alla Bce un ruolo attivo, mentre i Tltro, pur avendo lo stesso effetto, la rendono passiva rispetto alle decisioni delle banche.


ce, Tltro "avrà successo in Europa e in Italia" -Patuelli (Abi)
ROMA, 2 luglio (Reuters) - Il nuovo programma Tltro di finanziamenti mirati della Bce alle banche "avrà successo in Europa e in Italia in particolare".
Lo ha detto il presidente dell’Abi Antonio Patuelli incontrando la stampa estera a Roma.
Tltro sta per Targeted long term refinancing operation e indica i due finanziamenti, uno in programma a settembre e l’altro a dicembre, con un importo iniziale di 400 miliardi di euro. I finanziamenti sono vincolati a prestiti per aziende e famiglie.
(James Mackenzie)
Sul sito www.reuters.com altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia

17 LUGLIO SU CORRIERE.IT
19:24 MILANO (MF-DJ)--Le tre maggiori banche italiane potrebbero chiedere fino a 33-34 miliardi di euro alla Bce tramite la Tltro (targeted long term refinancing operation). La misura annunciata da Mario Draghi per concedere prestiti vincolati finalizzati all’erogazione di credito all’economia reale, che partira’ a settembre, punta a dare sostegno al sistema e ha ricevuto oggi l’apprezzamento del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi: "le recenti misure varate dalla Bce sono determinanti", ha detto, sottolineando che "riteniamo di particolare rilievo la nuova operazione di rifinanziamento a lungo termine delle banche mirata alla concessione di prestiti alle imprese". E oggi e’ arrivato l’annuncio del consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, che la Ca’ de Sass ha "intenzione di ricorrere alla Tltro della Bce per 13 miliardi". Parlando a margine dell’annuncio dell’accordo con la Piccola Industria di Confindustria per un plafond di 10 miliardi per sostenere la crescita delle Pmi, Messina ha assicurato che "i benefici di questa operazione verranno parzialmente girati ai nostri clienti. Riteniamo di essere pronti - ha aggiunto Messina - a fare un ulteriore sforzo importante per il nostro sistema economico e poter essere un volano economico per la crescita del Paese". Il numero uno di Unicredit, Federico Ghizzoni, aveva invece dichiarato in un’intervista che "vogliamo utilizzare il nuovo piano di rifinanziamento" per "concedere credito che produca crescita" e "siamo disposti a riconoscere alle imprese che ci propongono progetti di questo tipo buona parte dello sconto sui tassi di mercato che abbiamo dalla Bce". Secondo Ghizzoni, "sono numeri che ancora stiamo cercando di affinare, ma penso che a livello di gruppo potremmo arrivare a 14-15 miliardi di euro, di cui circa la meta’ in Italia". A margine dell’assemblea dell’Abi, infine l’a.d. di Mps , Fabrizio Viola, aveva affermato che il Monte "puo’ chiedere alla Bce fino a 6 miliardi per i prestiti Tltro" spiegando che l’istituto senese puo’ chiedere Tltro per il 7% degli impieghi. Infatti, inizialmente le banche saranno in grado di prendere a prestito un ammontare equivalente, al massimo, al 7% di una parte specifica dei loro prestiti in due operazioni, a settembre e a dicembre 2014. Se quindi ognuna delle principali banche del Paese si manterra’ su queste cifre, il ricorso alla nuova operazione dell’istituto di Francoforte potrebbe raggiungere i 34 miliardi, con, auspicabilmente, un effetto domino positivo sull’economia reale e sulle imprese. fch francesca.chiarano@mfdowjones.it (fine) MF-DJ NEWS 1719:24 lug 2014

ANCORA SUI TLTRO
3 Luglio 2014 14:21:22
Selezionare questa frase
per l’editor citato articolo

Il consiglio direttivo della Bce ha deciso ulteriori dettagli della serie di TLTRO (targeted longer-term refinancing operations) annunciata lo scorso 5 giugno 2014. Questi strumenti sono stati progettati per migliorare il funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria supportando i prestiti delle banche all’economia reale.

E’ previsto che le banche possano inizialmente richiedere dei finanziamenti pari al massimo al 7% di una specifica parte dei loro impieghi. Questo avverrà in due operazioni programmate per il 18 settembre e per l’11 dicembre prossimi venturi.

Si tratta di un pacchetto complicato costituito da diverse operazioni spalmate nel corso degli anni: TLtro focalizzato sulle banche che prestano a famiglie e imprese, come già anticipato, Abs, la ripresa degli acquisti di covered bond con un programma il cui scopo è diverso dai precedenti
Accompagnerebbe i Tltro , i maxi-prestiti che fra meta settembre e dicembre andranno alle banche che s impegnano a prestare all economia reale e da cui Draghi si aspetta molto
A giugno la Bce ha tagliato il costo del denaro al nuovo minimo storico e ha presentato un piano quadriennale di finanziamenti per le banche, vincolati alla concessione di credito all economia reale, tramite le cosiddette operazioni Tltro, la cui prima tranche sarà offerta il 18 settembre prossimo
Berlino basita Da Draghi oggi ci si attendono dettagli sulle misure annunciate a giugno i prestiti alle banche mirati all economia reale (Tltro) partiranno a metà mese e qualche risposta ai messaggi arrivati negli ultimi giorni dalla Germania, paese guida dell Eurozona
Lo spettro della deflazione è sempre meno evanescente e allora Mario il coraggio di fare qualcosa lo deve trovare pianga pure il telefono siano questo qualcosa le operazioni di finanziamento a lungo termine delle banche (Tltro) vincolati a crediti a famiglie e imprese, siano acquisti di titoli cartolarizzati (Abs) o sia un ulteriore taglio dei tassi, che in verità sui depositi bancari presso la Bce sono già negativi

Ora aggiungere

Dopo questi finanziamenti iniziali, ulteriori prestiti saranno forniti in ulteriori TLTRO in base all’evoluzione degli attivi delle singole banche eleggibili per il finanziamento che supereranno dei parametri specifici fissati per gli istituti di credito.

Gli ulteriori finanziamenti saranno limitati a un massimo pari a tre volte la differenza tra i prestiti netti al 30 aprile 2014 e i parametri che saranno fissati.

Per le banche che mostreranno attivi netti eleggibili per il finanziamento positivi nel periodo di 12 mesi antecedente il 30 aprile 2014, i parametri saranno sempre fissati a zero. Per le banche con attivi netti eleggibili negativi nell’anno precedente lo scorso 30 aprile saranno applicati diversi benchmark.

In particolare la media mensile dei prestiti netti di ogni banca nell’anno precedente il 30 aprile 2014 sarà estrapolato per 12 mesi fino al 30 aprile 2015. Per l’anno successivo il benchmark sarà azzerato.

Alle banche che prenderanno in prestito TLTRO e non raggiungeranno i benchmark fissati entro il 30 aprile 2016 sarà chiesta la restituzione integrale dei finanziamenti nel settembre 2016. Le banche partecipanti al TLTRO saranno soggette a specifici obblighi di comunicazione