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 2014  settembre 04 Giovedì calendario

PER POSTE E FERROVIE LO STATO È UN AMICO FIDATO

Quanto spende lo Stato per Poste Italiane e Ferrovie dello Stato? Entrambi i gruppi dichiarano bilanci in attivo, nel 2013 un miliardo di Euro le Poste che pagano anche un dividendo (circa 300 milioni), 460 milioni le Ferrovie, che invece non hanno mai distribuito dividendi. Il governo vuole “privatizzare” Poste, il collocamento del 40 per cento del capitale però è rimandato al 2015.
E c’è l’ipotesi delle Fs di andare in Borsa. Si parla molto meno del fatto che questi colossi pubblici – Poste ha 145 mila dipendenti, le Ferrovie 69.425 – ricevono robuste iniezioni di denaro dallo Stato. L’analisi di R&S (Mediobanca) mette in evidenza che nei ricavi delle Ferrovie sono iscritti contributi pubblici per più di 3 miliardi all’anno. L’ultima scheda di R&S, riferita al 2012, mostra che il gruppo Fs ha ricevuto 3,35 miliardi da Stato e Regioni. La fetta più consistente sono i 2,24 miliardi di euro pagati per contratti di servizio per trasporto passeggeri e merci. Si tratta delle integrazioni tariffarie per il servizio sulle tratte meno ricche.
Le Ferrovie sostengono che, senza questi sussidi, i biglietti sarebbero più cari, come per esempio in Gran Bretagna. Inoltre lo Stato versa 1,11 miliardi per i contratti di programma per la manutenzione della rete.
Le Poste ricevono 340 milioni di euro all’anno dallo Stato per gli oneri del servizio universale, su tutto il territorio nazionale. E c’è dell’altro: per la vendita in esclusiva dei prodotti del risparmio postale, che sono di proprietà del ministero dell’Economia, le Poste ricevono una commissione dalla Cassa depositi e prestiti, nel 2013 è stata di 1,62 miliardi di euro.
Quando si parla di privatizzare Poste e Ferrovie, è bene ricordare che i loro profitti sono dovuti anche ai contributi pubblici. Se lo Stato tagliasse questi trasferimenti, gli utili (e di conseguenza il valore) di Poste e Fs sarebbero ridimensionati.