Corriere della Sera 4/9/2014, 4 settembre 2014
BARBA PIÙ LUNGA: NON È STATO UCCISO SUBITO I DUE VIDEO A CONFRONTO: CAMBIA IL LUOGO DELL’ESECUZIONE
WASHINGTON — Prima i video di Osama, poi quelli di Al Zarqawi, ora tocca ai successori, ancora più crudeli, allineati sulle posizioni del Califfo. Le esecuzioni compiute dall’Isis diventano fonte di indagine per scoprire gli assassini. E si mettono a confronto le immagini delle uccisioni dei giornalisti James Foley e Steven Sotloff.
Il boia
Gli esperti ritengono che sia lo stesso per entrambi gli episodi. Lo hanno riconosciuto anche se i terroristi hanno cercato di modificarne la voce dall’accento inglese. Si tratterebbe del militante cresciuto nella zona di Londra, magari d’origine mediorientale o asiatica. All’inizio si è parlato di un rapper passato nelle file della Jihad, è girato anche un nome. Ora si è meno sicuri di questa pista.
I tempi
Nel primo video, quello con Foley, Sotloff appare rasato. Nel secondo ha un’inizio di barba, i capelli sono cresciuti. Dunque le esecuzioni — malgrado supposizioni sostenessero il contrario — sarebbero avvenute in momenti diversi. Del resto il killer si riferisce a recenti raid aerei Usa, seguenti alla decapitazione di Foley. Per ora nessuno si sbilancia nell’indicare una data precisa e nega comunque che ci sia un legame diretto con i bombardamenti. Quella è una scusa a fini propagandistici.
Il luogo
Può trovarsi nella stessa zona della prima esecuzione, ma in un punto differente. I terroristi, questa volta, hanno evitato di mostrare con chiarezza l’orizzonte. Questo per non dare riferimenti. Dopo la morte di Foley, il blogger britannico Higgins — mettendo insieme foto satellitari, frammenti del video e paesaggio — ha indicato una collina a sud di Raqqa (Siria) come scena dell’omicidio. Anche all’epoca dei messaggi di Osama dai nascondigli afgani i registi del terrore avevano cercato di coprire le tracce. Le rocce alle spalle di Bin Laden furono coperte con teloni. Una risposta alle indiscrezioni emerse sui media Usa: alcuni geologi erano al lavoro per identificare il suolo e fornire dritte all’intelligence.
L’esecuzione
In entrambi gli episodi, i militanti oscurano il momento esatto dell’esecuzione. Non è chiaro il motivo. Qualcuno ha suggerito un’azione in due tempi. L’estremista che si esprime in inglese spiega quello che sta per avvenire, ma il boia è un altro. Si è discusso anche sulla formazione che detiene gli ostaggi. Oltre alla famosa cellula britannica, i cosiddetti Beatles, guidati da Jihadi John (nome inventato dai media), alcuni osservatori hanno indicato mujahedin sauditi legati all’Isis. Ma anche belgi. A rivelarlo un ex ostaggio che ha condiviso parte della prigionia con Foley.
La pubblicazione
Il video non è stato diffuso dall’Isis, ma è stato scovato dal «Site», organizzazione che studia da anni i qaedisti sul web seguendone mosse, propaganda, testi. Il filmato è stato postato dai militanti su un sito in attesa della pubblicazione solo che i «segugi» lo hanno individuato e reso pubblico. «Site» ha sostenuto che il lancio su Internet era imminente e sembra che i jihadisti abbiano pensato anche ad una versione con sottotitoli in francese, tedesco e russo. Lingue usate da molti volontari arrivati in Siria e in Iraq a combattere sotto le bandiere nere del Califfo, Abu Bakr al Baghdadi.
G. O.