Manuel Cerri Goren, D - la Repubblica 30/8/2014, 30 agosto 2014
TRE CLINTON S.P.A
Quando Chelsea Clinton annunciò di aspettare un bambino, media, malelingue e democratici andarono a nozze: il fatto che Bill e Hillary sarebbero diventati nonni avrebbe giovato alla simpatia e alla candidatura presidenziale di quest’ultima. Così qualcuno mormorò che la gravidanza sarebbe stata pianificata ad hoc per la campagna 2016. Nel bene e nel male i Clinton sono alla
ribalta da fine anni 70, quando Bill diventò governatore dell’Arkansas. Il mondo da allora ha “scrutinato” le loro decisioni, i loro look, la loro salute. Passando fra vittorie e scandali, acconciature e sconfitte. Quando l’anno scorso la fondazione di famiglia cambiò nome diventando Bill, Hillary and Chelsea Clinton Foundation per includere tutti i membri della dinastia, i giornali parlarono di business di famiglia. Certo è che oggi l’ente impiega più di 2mila persone in 36 paesi e una sua costola, la Clinton Global Initiative, ha raccolto oltre 100 miliardi di dollari per 3mila progetti nel mondo. Se la Gates Foundation punta sulla fortuna personale del fondatore di Microsoft, i Clinton raccolgono fondi
grazie a conoscenze e influenza. Come ogni anno, a settembre (dal 21 al 24) la CGI terrà a Manhattan un congresso che attira le star della politica e degli affari (tutti i nomi, dalla Ceo di General Motors Mary Barra al capo di Alibaba Jack Ma a Matt Damon, su: clintonfoundation.org). Ognuno paga 20mila dollari per poter chiacchierare sul palco con uno dei tre Clinton. Nemmeno un penny può andare alla campagna
elettorale di Hillary, ma le connections create dall’evento non hanno prezzo. Chelsea ha detto: «Per tutta la vita ho
cercato la privacy, oggi invece utilizzo la notorietà perché sento di avere delle responsabilità». E Hillary: «Questa è una passione di famiglia. Chelsea ha aggiunto programmi per i giovani, Bill ha cambiato il volto della filantropia e io sono felice di una partnership che ci coinvolge tutti». La Clinton S.p.A. è pronta per il 2016.