Vincenzo Bardo, il Venerdì di Repubblica 29/8/2014, 29 agosto 2014
ECCO COME IL CINESE SI ADDORMENTA IN QUALSIASI LUOGO
Pechino. Cullati da un’amaca sotto un camion, con il volto appoggiato sul bancone tra le carni al mercato, nel carrello di un supermarket, persino in piedi, appoggiati a un muro, i cinesi sono un popolo capace di addormentarsi ovunque, in barba alle norme sociali che vigono in Occidente, dove il sonno fa parte della sfera privata dell’individuo. Secondo Bernd Hagemann, un fotografo tedesco che ha passato sette anni in Cina a ritrarre persone assopite nelle posizioni più assurde, il pisolino sarebbe al terzo posto nella lista dei valori della società cinese, secondo solo alla famiglia e al cibo: «Appena arrivato mi pareva strano vedere tanta gente dormire in pubblico, in Germania sarebbe impensabile. Con il tempo e l’esperienza ho capito che il riposino per loro è molto importante» ha raccontato.
Lo sanno bene anche i dirigenti dell’Ikea, che, invece di contrastarlo, hanno deciso di agevolare il fenomeno: nei 10 magazzini presenti in Cina, infatti, non solo sono stati esposti dei cartelli che invitano la clientela a testare la comodità di divani, letti e poltrone, ma periodicamente vengono allestite nuove stanze pensate appositamente per il relax della clientela. In Cina si trovano 8 dei 10 più grandi punti vendita Ikea del mondo, il sonnellino diventa quindi di primaria importanza per affrontare una visita che spesso dura l’intera giornata: «È qualcosa nato spontaneamente. Per noi non è un problema, siamo felici che le persone si sentano felici e a casa loro nei nostri negozi. Certo, questo comporta del lavoro extra per il personale, ma ci permette di vendere qualche materasso in più» ha raccontato al Wall Street Journal il portavoce dell’azienda svedese Josefin Thorell.
Secondo uno studio condotto dalla Chinese Sleep Research Society, circa il 40 per cento dei cinesi non dormirebbe adeguatamente e questo comporterebbe danni sia alla loro salute che all’economia nazionale. I disturbi sono più di 80, tra i più gravi la sindrome da apnea notturna, le cui conseguenze causano, sempre secondo la Chinese Sleep Research Society, in media tremila morti al giorno. Anche i bambini sono in difficoltà: secondo uno studio guidato dal pediatra Shen Xiaoming dello Shanghai Children’s Medical Center condotto tra il 1998 e il 2011 su un campione di 10 mila bambini residenti in 9 tra le più popolose città cinesi, il 70 per cento di loro non riuscirebbe a dormire a sufficienza, perlopiù a causa dei pressanti impegni scolastici, e questo avrebbe gravi ripercussioni sulle loro capacità mnemoniche.
Le strutture sanitarie non sono in grado di arginare il problema: i 1500 centri specializzati nella cura del sonno sono oberati di lavoro e per una visita è spesso necessario aspettare mesi.
Il proliferare dei problemi legati al sonno sarebbe correlato allo sviluppo economico degli ultimi decenni, all’inquinamento, all’aumento dei ritmi di vita e al peggioramento delle abitudini alimentari. Si tratta di una tendenza che non riguarda però solo la Cina, ma tutto il pianeta: proprio per promuovere un sano riposo dal 2008 è stata istituita la Giornata mondiale del sonno: si tiene ogni anno il venerdì precedente all’equinozio di primavera.
Vincenzo Bardo, il Venerdì di Repubblica 29/8/2014