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 2014  agosto 15 Venerdì calendario

Madame Claude, la più famosa maîtresse del dopoguerra in attività fino alla fine degli anni Settanta

Madame Claude, la più famosa maîtresse del dopoguerra in attività fino alla fine degli anni Settanta. Stava al 18 Rue de Marignan, dietro gli Champs-Élysées. Nata 91 anni come Fernande Grudet, ad Angers. Vanta origini alto borghesi, ma secondo alcunisuo padre vendeva snack alla stazione ferroviaria. Dice di aver avuto due fratelli che hanno studiato dai gesuiti di cui però non c’è traccia all’anagrafe. Capace di farsi tatuare un numero da deportata per sostenere di essere stata in un campo di concentramento. Giunse a Parigi agli inizi degli anni Sessanta, con una convinzione: «Due cose funzioneranno sempre: cibo e sesso. E io non so cucinare». La sua è stata tra le prime case chiuse a prendere richieste per telefono. Le sue ragazze, che chiamava “cigni”, avvenenti ed eleganti, dovevano passare per una selezione rigorosa che iniziava con un test di cultura generale (con domandedel tipo: «Qual è la formula chimica dell’acqua?») e finiva con la prova dell’alcova. Ogni mese si presentavano circa candidate, in media ne veniva presa una. La ragazza selezionata iniziava poi un percorso formativo con lezioni di arte e filosofia, e viaggi all’estero per apprezzare altre lingue e culture. La maîtresse le vestiva da capo a piedi, scegliendo per loro abiti, biancheria, calze. Ad alcune pagava interventi di chirurgia plastica che poi defalcava dal loro stipendio. Tra i clienti JFK, Chagall, Gheddafi e Marlon Brando. Marc Chagall frequentava la casa con la scusa di dipingere dei nudi. Kennedy esigeva ragazze simili a Jackie, ma «più calde». Aristotele Onassis, quando stava ancora con Maria Callas, approfittava della dipendenza affettiva della cantante per farsi accompagnare da lei nella casa e pare facesse richieste così sorprendenti da far vergognare persino la maîtresse. Frequentavano le sue ragazze anche attori del calibro di Marlon Brando, imprenditori come Henry Ford, il banchiere Elie de Rothschild, il colonnello Gheddafi e lo scià di Persia Reza Pahlavi, che «pagava in gioielli» e «ogni venerdì voleva un gruppo di ragazze con lui sul volo per Teheran». C’erano poi Jane Fonda e l’allora marito Roger Vadim, che si presentavano insieme.