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 2014  agosto 27 Mercoledì calendario

AIUTO, GLI SQUALI STANNO DIVORANDO INTERNET

Prima notizia: la settimana scorsa, per la prima volta, Internet è andato in tilt per mancanza di spazio. La banda a disposizione, ovvero quell’enorme reticolo di router e cavi che permette a miliardi di dati di viaggiare da un angolo all’altro del pianeta, non era sufficiente per gestire tutto il traffico, e per qualche minuto la Rete è saltata.
Seconda notizia: il resto se lo stanno mangiando gli squali. Letteralmente. Shark attack, in questo caso, non è uno dei fantasiosi nomi a effetto che gli architetti della Rete amano dare alle loro invenzioni, ma una minaccia, vera, alla stabilità del Web. Gli squali, attratti dal campo magnetico intorno ai cavi sottomarini che corrono sul fondo degli oceani, li scambiano per prede e li attaccano, danneggiandoli. Risultato: fatta cento la perdita complessiva di banda, ha calcolato il quotidiano inglese Thè Guardian, il 18% è imputabile proprio agli squali.
La buona notizia è che Google e gli altri hanno già avviato un piano di sostituzione dei cavi esistenti con quelli di nuova generazione (più resistenti e «capienti»), e il problema squali sarà presto risolto.
Più difficile sarà venire a capo della prossima minaccia: l’esaurimento degli indirizzi IP, quelli che identificano ogni singolo device online. Quando la rete è stata creata, negli anni Settanta, era stato fissato un tetto di 4,2 miliardi, che allora doveva apparire generoso: oggi sono esauriti in tutta l’area Asia Pacifico, e presto lo saranno ovunque. La soluzione è già pronta anche in questo caso: un nuovo protocollo, IPv6, che dovrebbe innalzare il limite a qualche milione di miliardo di device, abbastanza per un bel po’.
Il problema è che il passaggio (switch over) dovrebbe avvenire per tutti i device in circolazione, nessuno escluso, perché altrimenti i «nuovi» non riuscirebbero a comunicare con i «vecchi», e sarebbe il caos. Altro che millennium bug...