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 2014  agosto 28 Giovedì calendario

L’ESPERTO USA: IL VIRUS HA ANCORA IL SOPRAVVENTO

Ebola visto da vicino. Se 1.500 vittime non bastano a rappresentare la realtà, sono gli esperti inviati dalle organizzazioni internazionali a registrare il livello di allarme. Che secondo Tom Frieden, direttore dei centri Usa per il controllo e la prevenzione delle malattie attualmente in missione in Liberia, Sierra Leone e Guinea, è sempre elevato. «Qui si lavora duramente per combattere l’epidemia. Ma il virus ha ancora il sopravvento».

GLI EFFETTI DELLO ZMAPP
Al momento lo ZMapp, siero prodotto dalla casa farmaceutica americana, è l’unica arma a disposizione dei medici per curare i pazienti contagiati da Ebola. Come William Pooley, 29 anni, infermiere volontario del Suffolk, entrato in contatto con il virus mentre curava i malati in Sierra Leone. Domenica è rientrato in Gran Bretagna su un aereo della Raf adattato per le sue condizioni ed è stato ricoverato in una speciale unità di isolamento. «E’ stato sottoposto al trattamento con lo ZMapp. Si tratta di un farmaco sperimentale, su questo punto siamo stati chiari», spiega il dottor Michael Jacobs. Sulle condizioni dell’infermiere non si sbilancia, ma appare speranzoso: «Pooley è giovane e resistente alla malattia». Lo ZMapp si è imposto come potenziale cura per Ebola dopo che un medico e un’infermiera statunitensi, sottoposti al trattamento, sono sopravvissuti al virus. Ma un prete spagnolo e un medico liberiano, anch’essi trattati con il farmaco, sono morti. L’Oms è prudente sugli effetti del siero: i malati che l’hanno assunto sono troppo pochi per fornire dati affidabile e in precedenza è stato testato solo sugli animali. Lunedì scorso Pooley ha assunto la prima dose di ZMapp: «Ha la migliore assistenza possibile - garantisce Jacobs - Tuttavia i prossimi giorni saranno cruciali. La malattia ha un decorso variabile e ne sapremo molto di più tra una settimana. Ora Will è stabile e già questo è un risultato soddisfacente». Intanto l’Oms è risalita al ”paziente zero” dell’epidemia di Ebola in Congo: il primo decesso sospetto è una donna incinta del villaggio di Ikanamongo che ha macellato un animale selvatico ucciso dal marito. La donna è morta l’11 agosto colpita da febbre emorragica. Tra il 28 luglio e il 18 agosto sono stati 24 i casi sospetti identificati in Congo e 13 i decessi.