Il Sole 24 Ore 27/8/2014, 27 agosto 2014
IL BUON CAMMINO DEL PLACIDO RAJOY
Da un punto di vista meramente (euro)tattico, il non certo ipermediatico e il non certo iperattivo presidente del governo di Madrid, il popolare Mariano Rajoy, sta ottenendo buoni risultati per il suo paese, senza darlo troppo a vedere (e senza darlo troppo a vedere peraltro neanche in patria). Intanto la Spagna è una delle poche economie europee in discreta ripresa: secondo il Fondo monetario quest’anno dovrebbe crescere dell’1,2 per cento, l’anno prossimo il tasso dovrebbe salire all’1,5 per cento. Certo, la disoccupazione resta ancora monstre (25 per cento), ma i segnali di inversione di tendenza si moltiplicano, anche sul fronte dei consumi delle famiglie. Con l’aiuto europeo, Madrid ha salvato le sue banche, senza troppo finire sotto la supervisione commissariale di troike o simili. Utilizzando la leva fiscale per aiutare anche le imprese e con la riforma della contrattazione, spinta giù giù fino al livello locale e aziendale, per favorire la creazione di lavoro, la Spagna sta attraendo investimenti e investitori, anche dall’estero.
Ora, dopo aver chiuso il 2013 con un rapporto deficit/pil al 7,1 per cento, dopo aver usufruito dei margini di flessibilità che l’Europa ha via via concesso a più paesi e dopo un vertice bilaterale sul cammino di Santiago de Compostela, Rajoy ha ottenuto perfino il sostegno dell’austera Angela Merkel al (suo) candidato alla guida dell’Eurogruppo, l’apprezzato ministro dell’Economia Luis de Guindos. Comunque vada, questa per Rajoy è una chiara vittoria politica che il leader popolare intende spendere in patria e fuori come il segno che Madrid è uscita dalla crisi ed è rientrata in Europa.
Il Sole 24 Ore 27/8/2014