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 2014  agosto 27 Mercoledì calendario

PERISCOPIO

Craxi amava citare i classici della letteratura per ragazzi. Mi diceva. «Hai letto troppo Cesare Pavese e troppo poco Giamburrasca». Claudio Martelli, Ricordati di vivere. Bompiani.

Amintore Fanfani veniva descritto come una specie di De Gaulle nostrano, ma piccoletto (lui preferiva definirsi brevilineo, e dei brevilinei, Napoleone in testa, decantava le virtù). Paolo Franchi. Corsera.

E poi le facce, quelle facce. Vivono tranquilli con la loro pensione, i loro vitalizi, e parlano sempre di quelli che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese. Tizio dice che Caio sbaglia, Caio dice che Tizio non sa quello che dice, pettegolezzi, il garbuglio degli imbrogli che continuamente si sbroglia, e sono già le otto e mezzo della Gruber. Raffaele La Capria. Corsera.

La nostra domanda è: qual è la linea del governo in materia di giustizia? Perché il silenzio, si sa, alimenta i cattivi pensieri. Come il sospetto d’una trattativa sottobanco con l’Anm; e sarebbe imbarazzante la concertazione con il sindacato giudiziario, dopo averla bandita con gli altri sindacati sul lavoro. Ma si fa presto a sbarazzarsi dei sospetti. Basta che la prima consultazione il governo la faccia con se stesso. Michele Ainis. Corsera.

Tecnologicamente arretrata, la Rai mantiene un’infinità di strutture e canali, e nonostante i 1.700 giornalisti Rai News è fra gli ultimi siti web che vengono cliccati per informarsi. Milena Gabanelli, Corsera.

Roma è una città tutta sbagliata, biglietto da visita di un paese tutto sbagliato. Sorrentino è stato bravo perché ha rimosso tutti i segni del fallimento, mostrando che sotto c’è sepolta la grande bellezza. Carlo Verdone, regista. La Repubblica.

La tanto strombazzata penuria di petrolio e di altri combustibili fossili non si è mai verificata. Anzi, paradossalmente, la loro disponibilità è divenuta sempre più ampia. Nessuno dubita che le quantità disponibili non siano infinite. Ma se di petrolio (come dice Giuseppe Recchi in Nuove energie, Marsilio) ce ne è ancora per 180 anni, be’, mi pare un tempo abbastanza lungo per trovare soluzioni alternative. Chicco Testa. Il Foglio.

Dopotutto, «Batman» Fiorito ottenne 26 mila voti di preferenza. E un senato non elettivo costituisce la regola in Europa: funziona così in Francia, Germania, Austria, Olanda, Regno Unito, e almeno parzialmente in Belgio e in Spagna. Michele Ainis, Corsera.

Se trovo stimolante Roma, dove lavoro? Non molto, ma mia figlia e mio nipote vivono a Roma! Personalmente preferisco di gran lunga la mia città natale, Benevento, oppure Milano. Vivevo a Milano, poi mi sono trasferito. Mi piacerebbe tornare a Milano: percepisco nuovi talenti, nuove energie che non sento a Roma. Mimmo Paladino, pittore e scultore, la Stampa.

Il piccolo golpe furbetto dei dirigenti comunali rodigini, che si sono spartiti 70 mila euro di premi di rendimento nel brevissimo intervallo trascorso tra il rovesciamento del sindaco e la nomina del commissario prefettizio, è avvenuto non nel profondo Sud ma invece proprio nella brava, operosa, virtuosa provincia veneta. Confermando quanto già è sotto gli occhi di tutti: lo strapotere di una parte della casta burocratica, in questi anni di decadenza morale, culturale e professionale della classe politica, riguarda tutto il Paese. Da Lampedusa a Vipiteno, da Gorizia a Bardonecchia. Poi, certo, moltissimi dipendenti pubblici, con buste paga spesso basse e poche soddisfazioni, fanno giorno dopo giorno il loro dovere. Ma che ci sia una quota di arroganti mandarini è fuori discussione. Gian Antonio Stella, Corsera.

«Taci, il nemico ti ascolta!». Il nemico sono quelle sgangherate orde abissiniche che combattono a piedi scalzi e con le lance di bambù. E con la conquista si scatena l’euforia. Tutti sono sicuri che in Etiopia ci sarà pane e lavoro e materie prime, poi ci sono le cartoline con le abissine nude: il mezzogiorno esplode, tutti vogliono partire per toccare con mano. È l’ora della gente povera, malnutrita e che sogna l’impero come un gigantesco piatto di maccheroni. Sui muri della case, all’entrata dei paesi, compaiono le scritte: «Osare, durare, vincere!», il sapone viene dall’estero dunque limitarne l’uso, bando al maquillage di importazione francese; per rendere la pelle di seta le donne italiane hanno a disposizione autentici prodotti italiani: acqua di rose, borace, semi di lino, borato di soda. Gli inglesi minacciano? Pernacchi! Dalla nostra parte ci sono gli spaghetti, i coni gelati, la nostra leggendaria bontà, il nostro naturale adattamento. Franco Monicelli, Il tempo dei buoni amici. Bompiani, 1975.

I miei due cognati non avevano nessuna voglia di fare i giuristi, erano gli ultimi rampolli maschi della stirpe, uno si arruolò fra gli ulàni, l’altro finì per non fare nulla; ma l’uno e l’altro, l’ulàno e il fannullone, caddero lo stesso giorno, nello stesso reggimento, nello stesso assalto, presso Erby-le-Huette, in una carica incontro al fuoco delle mitragliatrici, e così estinsero il nome di Kilb; i loro vizi, vistosi come fiori scarlatti, li portarono nella tomba, nel nulla, nei pressi di Herby-le-Huette. Heinrich Boll, Biliardo alle nove e mezzo. Mondadori, 1959.

Dal settembre del 1940 al febbraio del 1941, alla scuola allievi ufficiali di Avellino, ho vissuto ancor più distaccato dal mondo. Le minute pratiche giornaliere, la vita in comune fra tanti nuovi amici, anzi, l’imparare a vivere in una comunità giovane e ricca di fremiti, questo mènage quasi da campeggiatori, in una novità quotidiana, senza giornali e con scarsi contatti (che aveva voglia di ascoltare la radio?) ci portava avanti come ovattati, con il fucile, nato nel 1891, le mitragliatrici Fiat a raffreddamento ad acqua, i cannoni Skoda, preda bellica dall’impero austro-ungarico. Le scarpe pesanti, chiodate, le fasce gambiere, noia continua ma, anche loro, facente parti della naia. Luigi Serravalli. Diario.

Le corna insegnano qualcosa solo quando ci si accorge di portarle. Roberto Gervaso. Il Messaggero.

Paolo Siepi, ItaliaOggi 27/8/2014