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 2014  agosto 25 Lunedì calendario

HOUELLEBECQ LO SCRITTORE CHE FALSIFICÒ SE STESSO

PARIGI
Michel Houellebecq è stato rapito. Non da una setta di estremisti islamici, come si credeva tre anni fa, ma da una banda di sgangherati delinquenti di banlieue che lo hanno tenuto ostaggio per le riprese di un documentario. Il più famoso scrittore francese ha accettato di diventare il protagonista di u n mockum en tary, uno strano “falso” docufilm che esce in questi giorni, ispirato a una vicenda vera che lo riguarda, e che racconta molto dei nostri tempi.
Nel settembre 2011 Michel Houellebecq è sparito davvero per qualche giorno mentre stava promuovendo il suo romanzo La carta e il territorio . Lo scrittore si è dileguato all’improvviso, costringendo il suo editore Flammarion ad annullare interviste e comparse televisive. Il romanziere non rispondeva più ai telefoni, neanche i suoi amici più stretti sapevano dove fosse finito. In poche ore, attraverso ai social network, si è sparsa la voce che Al Qaeda avesse rapito Houellebecq, noto per le sue posizioni contro l’Islam. Altri hanno ipotizzato che fosse ostaggio di “neoumani”, replicanti come quelli che il romanziere ha raccontato in La possibilità di un’isola . Dopo tre giorni, Houellebecq si è rifatto finalmente vedere. C’era stato un semplice guasto alle linee telefoniche.
Il romanziere ha abituato i suoi ammiratori, che lo idolatrano come una rockstar, a lunghi silenzi durante interviste tv e a misteriose assenze. Dopo aver vissuto anni tra Spagna e Irlanda, ha annunciato di essere tornato a vivere in Francia ma un giornalista di Vanity Fair ha inutilmente tentato di capire dove abiti veramente. La sua vita privata è avvolta da leggende, persino la sua data di nascita è incerta: lui dice 1956, i suoi biografi 1958. Tra finzione e realtà, il regista Guillaume Nicloux ha proposto a Houellebecq di immaginare cosa sarebbe potuto succedere in quei giorni del 2011, tra deliri complottisti e impazzimento mediatico. Il risultato è un film surreale, con tre rapitori che si ritrovano per caso l’ingombrante ostaggio, senza sapere neppure quale riscatto chiedere. L’Enlèvement de Michel Houellebecq , presentato al festival di Berlino e trasmesso mercoledì dalla tv francotedesca Arte, ha ricevuto ottime recensioni. Nel ruolo di se stesso, nevrastenico e imprevedibile, Houellebecq ha dato il meglio di sé, convincendo il regista a servirgli vino a volontà, procacciare sesso mercenario e guidare una macchina a 280 chilometri all’ora: prima, ha scritto il suo testamento.
Il romanziere francese più venduto all’estero, con il suo volto stralunato e orgogliosamente tossico, ha preso gusto alla recitazione. Nel 2008 aveva deluso la critica come regista nell’adattamento del suo romanzo La possibilità di un’isola , attraversando notevoli difficoltà di produzione proprio per le sue intemperanze. Oggi è diventato invece un attore feticcio per il cinema sperimentale francese. Tra pochi giorni, arriverà al festival di Venezia per presentare il nuovo film di Benoit Delépine e Gustave Kervern, Nde, Near Death Experience , in cui Houellebecq è di nuovo protagonista assoluto, sempre ai limiti della provocazione. Nel trailer appare in tenuta da ciclista mentre beve l’acqua di una piscina e chiosa: «Me ne frego, sono già morto».
Anais Ginori, la Repubblica 25/8/2014