Andrea Schianchi, La Gazzetta dello Sport 25/8/2014, 25 agosto 2014
A CACCIA DI TALENTI PER UNA SERIE A PIù SPETTACOLARE
A volte bastano due o tre nomi «forti» da inserire nel cartellone per rendere più gustoso lo spettacolo. La Serie A che comincerà tra 5 giorni ha un disperato bisogno di campioni per alzare il livello tecnico e per «lucidare» un torneo che, anno dopo anno, sotto l’effetto della crisi economica, si è progressivamente appannato. Se non addirittura impolverato. È in questa ottica che vanno lette le strategie delle principali squadre nell’ultima settimana di mercato. Per adesso i nomi che circolano sono suggestioni o poco più, ma i dirigenti sono al lavoro, trattano, discutono, limano accordi, stringono alleanze. Se Radamel Falcao sbarcasse davvero alla Juventus e se il «Pocho» Lavezzi decidesse di rientrare in Italia e scegliesse l’Inter, potremmo dire che la qualità della Serie A nella prossima stagione subirà un’impennata. E se il Milan si assicurerà un attaccante di grido da piazzare nella casella lasciata vuota dalla partenza di Balotelli, allora farà un balzo in avanti nella considerazione della critica e dei tifosi. Tuttavia questi ragionamenti sono prigionieri del condizionale, come diceva il poeta «del doman non v’è certezza».
La Juve, con Falcao, farebbe un notevole salto di qualità. Probabilmente, tuttavia, l’impatto di un simile acquisto si avvertirebbe più in Champions League che in campionato, nel senso che in Italia i bianconeri hanno ancora un buon margine di vantaggio sulle avversarie (con o senza Falcao), mentre in Europa serve un elemento così per colmare il gap con i grandi club. Oltretutto le caratteristiche del colombiano si sposerebbero alla perfezione con quelle di Tevez che non potrà, ancora una volta, e per un’altra stagione intera, sobbarcarsi il peso dell’attacco da solo. L’unica ricetta per arrivare in alto in Europa è aumentare il tasso di qualità. E forse, osservando la rosa bianconera, i dirigenti dovrebbero dare un’occhiata anche al reparto arretrato: un difensore in più non guasterebbe.
L’Inter, se potesse avere a disposizione Lavezzi, completerebbe il disegno di Mazzarri. Pensate a un attacco con Icardi (o Osvaldo), Palacio e Lavezzi: non vi ricordano il trio di Napoli formato dal Pocho, Hamsik e Cavani? I nerazzurri, con il gioco mordi-e-fuggi predicato da Mazzarri, con il pressing e le ripartenze rabbiose, diventerebbero candidati di diritto a uno dei primi tre posti. Qualcuno obietta che manca un vero regista e che in mezzo al campo ci sono troppi muscoli e poco fosforo (M’Vila, Medel...), ma l’allenatore in certi ruoli preferisce uomini che siano più mediani che mezzali. È un’opinione discutibile però, finché sulla panchina dell’Inter siede lui, difficilmente si vedranno scelte diverse.
Discorso più complicato quello che riguarda il Milan. Senza Balotelli c’è bisogno di un attaccante centrale, e va bene, ma i rossoneri trattano anche un’ala come Cerci, parlano di Jackson Martinez, sempre punte o trequartisti insomma... L’impressione, tuttavia, stando alle prime prove della squadra di Inzaghi, è che i vuoti da riempire siano soprattutto in difesa e in mezzo al campo. Se giochi con il 4-3-3, è fondamentale il ruolo del regista: chi lo fa nel Milan? Inoltre: se vuoi che i terzini spingano e appoggino l’azione offensiva, devi avere due centrali difensivi rapidi a chiudere le falle che si aprono sulle fasce. Inzaghi ha questi uomini a disposizione? Non sembra. Ma allora a che serve comprare tanti attaccanti se non hai una struttura in grado di supportarli e sopportarli?