Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport 24/8/2014, 24 agosto 2014
FEDE AL TOP: «VIVO DI EMOZIONI»
Quando i libri della storia del nuoto consegneranno Federica Pellegrini alla leggenda, non ci potrà essere altra dea al di fuori di lei alla voce 200 stile libero. Tre ori consecutivi agli Europei non li aveva mai conquistati nessuno, e sarebbero quattro senza la squalifica ad Eindhoven nel 2008: «Ma non fatemici pensare, mi viene ancora l’orticaria». Ci è riuscita a casa di Franziska Van Almsick, l’idolo di bambina, colei che guardandola nuotare ora può dire ammirata: «Quando vedo Federica mi sembra che il tempo si sia fermato».
Fede, qual è stato il primo pensiero dopo la vittoria?
«Ho tirato un sospiro di sollievo, perché ci tenevo a rimanere la n. 1 in Europa. Riconfermarsi è sempre difficile».
L’esultanza alla fine ha un significato particolare?
«No, ero felice perché questo oro mi ripaga dei sacrifici quotidiani. Centrare un obiettivo e ritrovarsi in forma nel periodo che conta non è facile, soprattutto quando il tempo passa».
Come ci si sente ad aver battuto un record di vittorie davanti alla Van Almsick?
«Una grande emozione. Tra l’altro non sapevo di essere diventata l’unica con tre successi consecutivi, nuotare i 200 sl è sempre una meraviglia».
Temeva qualcosa prima della finale?
«Sinceramente no. Questa è la mia gara».
Se l’aspettava così?
«Non è stata una finale velocissima, ma davvero stavolta più del tempo contava la medaglia. Io non guardo le altre, disegno le gare sulle mie caratteristiche, sulle mie sensazioni».
Lucas sarà soddisfatto?
«Penso di sì, l’ho visto dal podio durante l’inno e stava addirittura ridendo».
Questo oro è un passaggio importante verso Rio?
«Certamente, anche se in vista dell’Olimpiade ci sarà da affinare qualcosa. Io cerco sempre di dare il massimo, anno per anno, ma la concorrenza si fa sempre più agguerrita, le nuove generazioni stanno crescendo».
A proposito, la Ledecky ha migliorato di nuovo il record del mondo dei 400 sl.
«Le dico brava, complimenti. Largo ai giovani, del resto: io nei 400 ho già dato».
Significa che non rientreranno nel suo programma olimpico?
«Quasi sicuramente. Li facevo perché Alberto (Castagnetti, ndr) ci teneva ed era convinto che potessi farli bene. Ovviamente aveva ragione, ho ottenuto grandi risultati, ma adesso ho voglia di qualcos’altro, di cose diverse in allenamento, di una preparazione più brillante e più incentrata sulla velocità, per tornare alle passioni di quando ero ragazzina».
Però qui li farà?
«Certo. Li nuoterò consapevole che debbano essere un divertimento. Il mio l’ho fatto, ora sono curiosa di scoprire cosa succederà».
A mente fredda, cosa significa il terzo oro consecutivo nei 200 sl in Europa?
«Più che l’impresa in sé, è la soddisfazione di averla realizzata, di aver ancora una volta dato il massimo. Io voglio fare bene sempre, e un oro europeo per me vale come gli altri. Per questo sono felice».
Anche per il tempo?
«Quest’anno ho già nuotato in 1’55”5, è stata una stagione lunga e dispendiosa, sono riuscita a vincere in vasca corta, e non mi succedeva da tempo, e a ripetermi anche in vasca lunga. E poi c’è la staffetta, siamo state grandi, abbiamo due anni per lavorare bene e avvicinarci alle squadre più forti».
Ha una dedica particolare per questo oro?
«Si, per Alice Mizzau, che è dovuta ritornare a casa perché la mamma non sta bene. Le siamo vicine».
Federica, cosa sono per lei i 200 sl?
«La gara del cuore, un amore che non finirà mai».