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 2014  agosto 24 Domenica calendario

CAGNOTTO

& DALLAPE’ INVINCIBILI. «IL SEGRETO? SIAMO AMICHE» -
Uno, due, tre. Tania scandisce il tempo, Francesca l’asseconda e insieme volano leggiadre dipingendo parabole che sono sinfonia. E’ dalla bellezza di gesti semplici che sbocciano capolavori immortali. Su quei trampolini, Cagnotto e Dallapé si fondono in un’unica anima, diventano un’armonica combinazione di eleganza e sintonia. Quella è casa loro, anzi è la loro aula dell’università dei tuffi: sei ori europei consecutivi dai tre metri sincronizzati, una scia di gloria cominciata nel 2009, praticamente alla loro prima gara vera insieme.

A me gli occhi E’ un dominio, una lezione ogni volta impartita sulla faccia stupefatta del resto d’Europa. Mica si erano allenate troppo, quest’anno, tra i cancelli improvvisamente chiusi della piscina di Bolzano e l’estate senza sole che rendeva ogni tuffo un salto in frigorifero. E poi la Franci si macerava da giorni in attesa della gara, versando lacrime su lacrime per un’esecuzione che continuava a non riuscire. Ma quando salgono lassù, come racconta con gli occhi lucidi dall’emozione Giuliana Aor, la guida della Dallapé, «basta uno sguardo tra di loro perché i problemi svaniscano: è questa affinità, questa capacità di ragionare in simbiosi durante la gara che le rende uniche». Già dalle eliminatorie mattutine, il romanzo appare scritto e come dice la Cagnotto, «guardando le altre e sapendo che tra l’ultimo raduno di Trieste e i giorni di preparazione trascorsi qui avevamo finalmente messo a posto i dettagli, non potevamo nasconderci. Volevamo l’oro».

Come a Roma L’erba voglio sta solo nel giardino delle regine, e per dare un senso più compiuto al desiderio da esaudire, la premiata ditta Tania&Francesca si prende il trionfo con un punteggione, 328.50, mai realizzato da alcuno in un Europeo. Tanto che papà Giorgio Cagnotto si spinge verso orizzonti inesplorati: «Sono state quasi perfette, così bene le avevo viste solo a Roma quando nel 2009 conquistarono l’argento iridato. Adesso mettiamo a posto l’entrata in acqua e andiamo a prendere le cinesi: bisogna vivere di ambizioni». La figlia pluridecorata prova a stemperare l’entusiasmo, ma in fondo il progetto la stimola: «Nei tuffi obbligatori siamo già livello delle cinesi, dobbiamo lavorare di più sui dettagli dei liberi, e in ogni caso io mi accontenterei di arrivare sempre terza dietro di loro. Anzi, se potessi, baratterei un paio di questi ori europei con una benedetta medaglia olimpica».

Difetti L’unico tarlo, l’ultimo scalino per aprire il sesamo con lo scrigno del tesoro più prezioso. E la parola magica è già incisa sulla pelle: «Lavoro, lavoro e ancora lavoro - scandisce bene Tania, oggi in gara dai 3 metri per una tripletta fenomenale -, abbiamo la fortuna di essere molto simili, anche come carattere. Siamo determinate e quando bisogna fare sacrifici nessuna delle due si tira indietro». La Dallapé, che adesso è pure moglie felice, più che le avversarie ha sempre temuto le sue insicurezze: «Lo ammetto, ero un po’ preoccupata e non credevo potesse andare così bene. E’ il mio carattere, a volte perdo certezze, devo lavorare anche su questo. Per fortuna c’è lei che mi sopporta e mi consola». Ma non sono solo pregi, vero Francesca? «Eh già, Tania è permalosa, ma non vuole che glielo si dica». E l’altra? «Lei è troppo disperata - sorride la Cagnotto - anche quando la situazione non lo richiede. Ma siamo molto affiatate, la nostra amicizia è uno dei segreti dei nostri successi». Come sostiene la Aor, del resto, «loro sono campionesse europee praticamente da sempre, da quando hanno iniziato a saltare insieme». Un volo verso l’infinito.