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 2014  agosto 22 Venerdì calendario

THE LION SLEEPS TONIGHT


1961 estate. Tante novità nel giro di boa dei Sessanta. 4 giugno in Austria si incontrano John Fitzgerald Kennedy e Nikita Sergeevic Chruscev: Stati Uniti e Unione Sovietica si parlano e discutono sulla messa al bando degli esperimenti nucleari. Un passo avanti, considerando come ad aprile c’era stato lo sbarco fallito nella Baia dei Porci a Cuba, targato Cia, per far cadere Fidel Castro. Il mondo è diviso e in quella lunga estate calda si dividerà fisicamente con filo spinato, mura, torrette e sentinelle armate: Berlino sarà tagliata in due per separare l’Occidente dall’Oriente. È contrapposizione di mondi, è la traduzione materiale delle zone di influenza decise quasi vent’anni prima durante la seconda follia mondiale chiamata guerra. Quei mondi diventati lontanissimi, oggi sono storia antica nella quale sembra di poter cogliere segni decisi dei cambiamenti rileggendone le storie. E se il Muro di Berlino racconta di quando gli alleati si divisero il pianeta a Yalta combattendo contro la Germania nel febbraio del 1945, l’estate del 1961 propone l’alternativa consueta fra oggi e domani, fra passato e futuro.
2 luglio, Ketchum. Ernest Hemingway si uccide con un colpo di fucile, a Sun Valley nello Stato dell’Idaho. L’evento è simbolico. È l’addio dell’Hemingway di Addio alle armi, uomo dell’Occidente legato a Cuba, un protagonista del secolo lungo e breve contraddetto così come lo è quel secolo lungo e breve. Sparando su di sé, Ernest sembra sparare il suo disagio verso il futuro: il male di Hemingway è la depressione, un proiettile letale per molti soprattutto nella seconda metà del secolo scorso. Ma come sempre il nuovo avanza e non è così bello come appare: nell’estate del 1961 assomiglia a uno scarafaggio.
2 agosto, Liverpool. Al Cavern Club i Beatles cantano il loro primo concerto. Alla fine dell’anno incontreranno Brian Epstein, manager fra i responsabili del loro successo. E il 4 agosto ad Honolulu nasce Barack Hussein Obama II. Un caleidoscopio di colori vari e variamente confusi, contrapposti alla volontà di tracciare linee e confini netti. Ma è circostanza nota: la voglia di confini netti così come l’esasperazione del rispetto delle regole vorrebbero coprire la creatività, anarchica da sempre. Perché da sempre l’anarchia creativa stappa il tappo sul futuro facendo passare le sue bollicine ingovernabili attraverso ogni sia pur piccola fessura. Nell’estate 1961 Ornella Vanoni canta Senza fine, Umberto Bindi impone la sua Riviera, Caterina Valente stupisce con la sua voce chiedendo Dimmelo in settembre e Jorge Veiga consacra un mito con le note disegnando Brigitte Bardot. Si balla nei locali notturni e la vita è dolce anche nella Piazzetta di Capri, “Isola del Peccato” fin dai tempi dell’imperatore Tiberio negli anni Venti e Trenta del I secolo dopo Cristo.

GUARDASPALLE. Nei Sessanta del XX secolo dopo Cristo la contessa Casati Stampa si presenta in Piazzetta con un leopardo al guinzaglio scortata da due guardaspalle bene in arnese. Dado Ruspoli incontra là un ragazzo con un pappagallo. Se lo fa regalare e cammina per poche centinaia di metri con quel pappagallo sulla spalla. Ne parlano tutti, la gente mormora e nasce la moda del pappagallo indossato con disinvoltura, quasi fosse una cravatta. È l’anarchia creativa dell’Occidente lontana anni luce dall’Oriente oltrecortina e proiettata verso il Sud del mondo: per moda e non per convinzione. «Ee-e-e-oh-mum-a-weh / Ee-e-e-oh-mum-a-weh / Wimoweh, wimoweh, wimoweh, wimoweh»: Il lamento dei Tokens sale nell’afa estiva ed è successo immediato. All’inizio è stupore diffuso sotto gli ombrelloni: «Un lamento da jungla? Ma è incredibile!». Per poi cambiare idea e cantare tutti “[…] Wimoweh, wimoweh, wimoweh, wimoweh / Near the village, the peaceful village / The lion sleeps tonight / near the village, the peaceful village / the lion sleeps tonight”. Per l’Italia è “Il leone si è addormentato”. Per il mondo, nasce nel 1939 firmata da Solomon Linda e si riferisce alla leggenda zulu dell’ultimo re Chaka il leone. Chaka – dice la leggenda – non è morto quando gli Europei hanno colonizzato il Paese: è andato semplicemente a dormire e si risveglierà. Tormentone estivo o profezia? «Ee-e-e-oh-mum-a-weh / Wimoweh».