Matteo Lucca, Gq 22/8/2014, 22 agosto 2014
L’ASSO DI SPADE
Passare da Tybjerg, villaggio (17 abitanti 17) a sud di Copenaghen, al top della popolarità di Hollywood darebbe le vertigini a chiunque. Ma Nikolaj Coster-Waldau, 44 anni, niente, non potrebbe essere più tranquillo e rilassato di così. E felice. Lui, per chi vivesse sulla luna, è (anche) Jamie Lannister: l’incestuoso uccisore di rè (ma, in fondo, tanto tormentato) della saga fantasy II Trono di Spade. Serie arrivata al quinto anno polverizzando record: seconda solo a I Soprano nella storia della Hbo (da noi sarà di nuovo in onda su SkyAtlantic), con 13,6 milioni di spettatori a episodio. Tra cui uno che vale almeno doppio. Il presidente americano Barack Obama.
Nikolaj, 188 cm di muscoli, jeans, canotta attillata, collanina al collo, spiega che molto del suo fascino rilassato e sicuro è merito della sua "danesitudine": «Sapete perché siamo la nazione più felice del mondo (lo dice il Setter Life Index dell’Ocse, ndr)? Poche aspettative. Sta tutto lì». Per lui anche l’eleganza è davvero una roba naturale: «Mi piace indossare bei vestiti, ma devo confessare che non ne ho molti. Il massimo della mia passione per la moda è piegarmi le T-shirt. E non troppo spesso. Di solito-mi limito a prendere la prima della pila e buttarmela addosso».
A sua moglie va bene così: con Nukaaka, ex Miss Groenlandia, è stato amore folle a prima vista. Stanno insieme dal 1997 e hanno due figlie e due cani. Lei non è gelosa dell’uomo più sexy del mondo. Ovvio, è una vichinga. E lui è il prototipo del perfetto uomo di famiglia. A cui tutto viene naturale, e che se la prende easy.
Pure la forma fisica. E molto sportivo: «Da bambino volevo fare il calciatore. Io e mio padre tifavamo Arsenal, ma seguo anche Barcellona e Juventus». Va a cavallo e in barca a vela. E a New York, dove vive almeno qualche mese all’anno, si sposta solo in bicicletta.
E poi ci sono i training, tosti, per i set. Come quello a cui si è dovuto sottoporre per girare l’epico Gods of Egypt, genere 300. Uscirà solo nel 2016. Prima lo vedremo in un film d’autore made in Denmark: A Second Chance di Susanne Bier (première al festival di Toronto questo mese, nella sale italiane chissà). Difetti zero? «Quando ho avuto la parte di Jamie Lannister i fan della saga si sono incazzati. Il mio naso secondo loro era troppo grosso. Se ne è parlato per mesi e mesi sui social». Vabbè.