F. C., Corriere della Sera 20/8/2014, 20 agosto 2014
IL FLOP DEL PIANO GIOVANI IMBARAZZA CROCETTA
Doveva essere un piano da 75 milioni di euro. Per dare lavoro a 20 mila giovani siciliani. Cominciando con i primi duemila da far concorrere con un click sul computer. Una magia. Un incrocio virtuoso di domanda e offerta, di disoccupati e imprenditori. Ma invece del click day è stato il flop day di Ferragosto. Come adesso ironizza pure l’ex magistrato Antonio Ingroia, nei panni del commissario di una partecipata, la Sicilia E-Servizi, chiamata dal governatore Rosario Crocetta ad eseguire l’autopsia del fallimento. Un crack rovesciatosi sugli assessori che si occupano dei giovani, i giovanissimi Nelly Scilabra e Giuseppe Bruno, a loro volta lanciatisi contro i rispettivi direttori generali a un passo dal dimissionamento. A cominciare da Anna Rosa Corsello, la dirigente della Formazione travolta dalle polemiche. Tutto da rifare. Una storia di malaburocrazia e di veleni incrociati che annulla un altro tassello della sbandierata «rivoluzione» di Crocetta alimentando le richieste di dimissioni in un governo che non piace nemmeno a settori di maggioranza, compreso il Pd. La bufera non s’arresta nemmeno davanti alla decisione di ricominciare da capo, come annunciato dalla stessa dirigente. Accorpando i 19 milioni del «piano giovani» e i 55 della cosiddetta «garanzia giovani» («Youth Guarantee», si leggeva nel sito ormai oscurato). Magari con un successivo click day. Subito smentito dai due assessori che giurano di non saperne niente. Facendo echeggiare pure in Sicilia un curioso adagio, «a loro insaputa».
F. C.