Simone Filippetti, Il Sole 24 Ore 20/8/2014, 20 agosto 2014
LUXOTTICA, IN USCITA L’A.D. GUERRA
MILANO.
Terremoto al vertice di Luxottica: è divorzio tra Leonardo Del Vecchio e Andrea Guerra. Dopo 10 anni alla guida del colosso mondiale degli occhiali, l’imprenditore di Agordo avrebbe deciso di chiudere il rapporto col super-manager lombardo, che quel successo ha contribuito a costruire in modo determinante.
Ieri sera sono circolate voci insistenti, da fonti autorevoli, circa la volontà del patron Del Vecchio di sostituire Guerra. L’uscita tuttavia non sarebbe immediata, ma si profila una transizione «soft», all’americana. Ossia un’uscita a termine. E il termine potrebbe coincidere con la fine dell’anno e del mandato del manager milanese.
Non ci sono comunicazioni ufficiali e non è stato possibile contattare un portavoce dell’azienda per avere un commento: nulla risulta comunicato al cda dell’azienda e alla Consob in merito alla decisione dell’azionista Del Vecchio di sostituire l’amministratore delegato senza ancora aver trovato il sostituto. In ogni caso, una cosa è ormai chiara: la gestione Guerra di una delle poche multinazionali italiane è arrivata al capolinea.
Una decisione traumatica di cui Del Vecchio dovrà dare spiegazione al mercato e agli azionisti. Ieri sera, persone vicine all’ormai ex ad raccontavano di una reazione di sorpresa decisamente amara per Guerra. E difficilmente giustificabile visti i rapporti che si erano cementati tra i due; e soprattutto visti gli stratosferici risultati conseguiti dalla gestione Guerra: il titolo si è impennato da 13 a 40 euro (+184%). Una creazione di valore enorme, che è andata di pari passo con la creazione di un big mondiale. Il 50enne amministratore delegato era sbarcato in Luxottica, numero uno al mondo nelle montature da vista e da sole con oltre 70 milioni di pezzi prodotti all’anno, nel luglio del 2004. Proveniva dalla allora Merloni Elettrodomestici (oggi Indesit) di cui era ceo dal 2000: in dieci anni ha portato l’azienda fondata (e ancora oggi presieduta) da Leonardo Del Vecchio a diventare una multinazionale leader al mondo. Proprio l’anno scorso Luxottica ha superato i 7 miliardi di ricavi e Guerra prometteva di arrivare alla soglia record dei 10 nei prossimi anni. Uan cavalcata condotto a suon di acquisizioni internazionali: dal brand americano Oakley nel 2007, alla brasiliana Tecnol nel 2011, fino al marchio, pochi mesi fa, Alain Mikli e il recentissimo accordo con il colosso del web Google per la realizzazione dei già celebri(prima ancoa di essere nati) Google Glasses.
Secondo indiscrezioni non confermate, la decisione sarebbe maturata lo scorso mese di luglio, a dieci anni esatti dal suo arrivo, ma tenuta finora segreta da Del Vecchio in attesa di studiare una soluzione che non lasci l’azienda priva di una guida. Sui motivi della separazione, girano le voci più disparate: c’è chi parla di un Del Vecchio «innervosito» per stock option generose di Guerra (ma nel capitalismo anglosassone sono lo strumento principe di remunerazione dei manager). Chi invece del fatto che il patron non avrebbe gradito il comportamento del manager di fronte all’offerta di Matteo Renzi di entrare nel suo governo. Voci. Intanto oggi si vedrà la reazione del mercato alla perdita, per Luxottica, di un manager che ne ha scritto la storia dell’ultimo decennio.