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 2014  agosto 20 Mercoledì calendario

THE END


Quando si costruisce un’azienda dal niente e la si trasforma in una multinazionale nel l’arco di una sola generazione, anche la decisione meno spiegabile deve essere accolta con rispetto. Per questo, sarà bene aspettare le spiegazioni di Leonardo Del Vecchio prima di giudicare se i motivi che lo hanno spinto a licenziare l’amministratore delegato della Luxottica, Andrea Guerra, siano validi o meno.
Ed è sempre bene ricordare che, nell’azienda familiare come nella migliore delle public company, l’azione e il comportamento dei manager non sono una variabile indipendente, ma sempre soggette alla fiducia, alla valutazione e all’apprezzamento degli azionisti di maggioranza e degli organi societari preposti a tale scopo. E così sia anche per Andrea Guerra e per Leonardo Del Vecchio, che senza motivi apparenti all’azienda e al mercato hanno rotto il sodalizio che per 10 anni ha permesso alla Luxottica di espandersi più di ogni altro concorrente conquistando la leadership globale nel suo settore e la reputazione che spetta alle aziende più ammirate. Per ora possiamo limitarci allo stupore: un manager viene licenziato o quando manca gli obiettivi - e questo certamente non è il caso di Andrea Guerra - o quando cade il rapporto fiduciario con l’azionista di maggioranza. O altrimenti, se l’azionista di maggioranza viene a conoscenza di fatti o comportamenti che minacciano la sicurezza dell’impresa o quella della sua proprietà. Comunque sia, vista la stima e l’autorevolezza di cui godono sul mercato sia Guerra sia Del Vecchio, sarà bene che questi interrogativi si chiariscano al più presto. La Borsa, come la stessa azienda e i suoi dipendenti, non possono aspettare la ripresa di settembre per avere chiarezza. Nel dubbio, uno dei titoli più acquistati e ben valutati del listino potrebbe subire pesanti ripercussioni.
C’è chi afferma che sia per una gestione troppo personale dell’azienda. C’è chi racconta di dissapori nati già in occasione del possibile coinvolgimento del manager nel Governo Renzi. C’è anche chi sostiene si tratti di una questione di natura finanziaria, con un Del Vecchio «indispettito» dalla politica di remunerazione che ha premiato finora il manager. Ma ancora una volta si resta perplessi: Luxottica è un modello di governance a Piazza Affari come a Wall Street. Per questo è meglio chiarire tutto subito. Le regole di mercato valgono per tutti: la trasparenza su quanto accaduto è obbligatoria. Nell’interesse di Luxottica, degli stakeholder, di Guerra e dello stesso Del Vecchio. (a.pl.)