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 2014  agosto 20 Mercoledì calendario

GIANLUCA, L’ALTRO CONTE: GLI UNICI OCCHI DI CUI SI FIDA IL C.T.


Gli occhi del commissario tecnico. Una delle prerogative fondamentali del lavoro di Antonio Conte, che lui stesso ha sempre sottolineato negli anni juventini, è quella di affidarsi al giudizio dei suoi occhi, a quanto vede e «sente» in allenamento, per effettuare le migliori scelte possibili di formazione. Lo ha ripetuto anche ieri nel giorno della presentazione: «Io mi fido solo dei miei occhi: non mi fido di sponsor e giornali». Per selezionare gli azzurri, il neo c.t. si baserà dunque soltanto sul suo sguardo e sulle sue percezioni. Durante le partite che seguirà e durante il lavoro sul campo, proprio come faceva a Vinovo. Ma si affiderà anche ad altri due occhi «di famiglia», quelli del fratello Gianluca, pronto a entrare nello staff degli osservatori. «Ha tre anni in meno di me e studia gli avversari che andiamo via via ad affrontare» scrive Antonio nella sua autobiografia «Testa, cuore e gambe».
Classe ‘72, anche lui ex calciatore, secondo di tre fratelli (il più piccolo è Daniele, dirigente di banca e proprietario del «One Apple», locale punto di riferimento della movida torinese), Gianluca Conte è sempre stato al fianco del neo commissario tecnico.
In gioventù, a Lecce, quando Antonio la domenica muoveva i primi passi della carriera e in settimana allenava la sua squadra. Poi calciatori insieme nel Lecce di Zibì Boniek: era il 1990, Antonio ventenne e Gianluca alle prime convocazioni con i grandi della prima squadra. Un’altra curiosità li accomuna. Il 23 ottobre 2008, a Foggia, Antonio e Gianluca si laureano in Scienze motorie; nello stesso giorno e con lo stesso voto, 110 e lode.
L’intesa prosegue sul campo. Da Siena a Torino, Antonio in panchina, Gianluca in giro a osservare le caratteristiche dei rivali. Un ruolo dietro le quinte ma prezioso, delicato, perché richiede sintonia e identità di vedute. Il contributo ha dato i suoi frutti. A Siena Antonio conquista la promozione in A; alla Juve, tre scudetti e due Supercoppe italiane consecutivi. E anche Gianluca era sul prato dello Stadium con il fratello, lo scorso maggio, a festeggiare e a fare il segno del «3» con la mano per indicare il tris tricolore.
Ora lo accompagnerà nella nuova realtà. La sua nomina tra gli osservatori federali non è stata ancora formalizzata ma lo sarà a breve. E magari accenderà qualche polemica. «Io e i miei collaboratori stiamo già analizzando la Norvegia (primo avversario della Nazionale verso Euro 2016, ndr ), anche se non abbiamo ancora indicazioni del nuovo corso» ha assicurato il commissario tecnico. Tanto che filtra il primo incarico per il fratello Gianluca: la missione d’esordio sarà a Wembley il 3 settembre per l’amichevole tra Inghilterra e Norvegia. Ruolo: «match analyst», per dirla all’inglese. E per la Nazionale non sarà la prima volta di un c.t. che si avvale della collaborazione di un familiare rischiando accuse di nepotismo. È accaduto proprio con Cesare Prandelli e il figlio Niccolò che, a Euro 2012 e al recente Mondiale brasiliano, ha fatto parte dello staff azzurro come addetto al recupero degli infortunati, mestiere che svolge da tempo al Parma.