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 2014  agosto 20 Mercoledì calendario

MA UN VOCABOLO NON RIVOLUZIONERA’ LA VITA DEL CORRENTISTA

La banca trassata, la firma di traenza, il riaffogliamento, la scuponatura, il credito rotativo, l’assegno vademecum, lo specimen richiesto dalla banca trattaria... Quando si va in banca normalmente si è molto concentrati sui numeri ma bisognerebbe considerare che lì i numeri generano parole e non controllare quelle equivale a impegnare i propri soldi in un gioco di cui non si conoscono le regole. L’uso di tecnicismi a volte gergali è tipico dei linguaggi che comunicano escludendo, nella linea dell’Azzeccagarbugli e del «latinorum» con cui frastorna Renzo. Il re pallido, ultimo e incompiuto romanzo di David Foster Wallace, afferma che le normative fiscali sono espresse in una lingua che ha lo scopo di impedirne la reale conoscenza. Non ci sono segreti, ma solo dati pubblicati in una forma «enormemente, spettacolarmente noiosa»: «la monotonia astrusa in realtà è uno scudo molto più efficace della segretezza. Perché il grande svantaggio della segretezza sta nel fatto che è interessante».
Nel caso delle banche, però, il gioco non funziona più. Il rapporto fra banche e clienti pare guastarsi e incominciare a degenerare. I clienti lamentano scorrettezze formali ma soprattutto sostanziali. Quel che per ora hanno ottenuto è che le banche si sono accorte di stabilire con i clienti (individui o imprese) relazioni di tipo gerarchico e verticale, e che sarebbe invece più efficace, oltre che sensato, passare dal paternalismo al partnership.
«Concedere» o «rifiutare» un mutuo sa di paghetta settimanale subordinata alla soddisfazione del genitore per voti scolastici o mansioni domestiche. «Sostenere le imprese» allude a sua volta a una graziosa concessione, mentre una banca finanzia un’impresa quando intravvede un possibile vantaggio per sé.
Cambieranno dunque le parole, almeno alcune. Scopriremo allora se paternalismo e atteggiamento dall’alto in basso dipendano dalle parole. Magari è vero l’inverso. Molti coniugi francesi si amano profondamente, però fuori dall’intimità si danno del «vous». Senza arrivare all’amore, siamo sicuri che quando i mutui non verranno più «concessi» ma semplicemente «erogati» le banche avranno davvero stabilito un rapporto paritario con i loro clienti? C’è un precedente consolidato: nelle aziende non ci sono più «dipendenti», tutti vengono chiamati «miei collaboratori» dall’amministratore delegato. Però non si è mai sentito un operaio Fiat dire: «Marchionne collabora con me».