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 2014  agosto 19 Martedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - REAZIONI ALL’IDEA DI POLETTI DI UN CONTRIBUTO DI SOLIDARIETà DALLE PENSIONI CHE SUPERANO I 90 MILA EURO LORDI L’ANNO (3.500 EURO NETTI AL MESE)


ROMA - Fa discutere l’ipotesi dei tagli alle pensioni “d’oro e d’argento” calcolate con il vecchio metodo retributivo. Subito dopo le anticipazioni di Repubblica di oggi, arriva un coro di no al possibile provvedimento del governo Renzi. Molto critici i sindacati. "Troppa confusione sulle pensioni da parte del governo Renzi. Per la Cgil è comunque inaccettabile un intervento sulle pensioni retributive". Così il sindacato su Twitter in merito alla ventilata manovra del governo sulle pensioni.

Sindacati furiosi. Per Raffaele Bonanni, segretario della Cisl, intervistato da "Prima di tutto" su Radio 1, "il governo dovrà spiegare bene al Paese, ai cittadini perché mette una nuova tassa per i pensionati, come se già non ne pagassero di salate, non ottenendo, negli ultimi tempi, nemmeno la rivalutazione. Mi sembra una iniziativa eccessiva. Invece di intervenire sulle municipalizzate mangiasoldi, abbeveratoio della politica, si scatena un meccanismo di tensioni sociali, di contrapposizione fra chi ha una pensione da 500 euro e chi da 2.500. Questa è una cultura becera, che deve finire". "Renzi si regali un giorno da leone e dichiari finalmente guerra agli sperperi della politica in modo da poter lasciar perdere i pensionati e i lavoratori, che hanno già dato molto più di quanto dovevano", ha ribadito il segretario generale dell’Ugl, Geremia Mancini, spiegando come "ancora una volta il Governo annuncia e si appresta a compiere scelte a danno degli ultimi, incapace di incidere sui poteri forti, incapace di eliminare sperperi e inutili costi della politica, incapace di interpretare le reali esigenze della gente".

Forza Italia: "Basta tasse". Anche da Forza Italia arriva forte scetticismo sull’ipotesi di rivoluzionare le pensioni d’oro. Daniele Capezzone (FI) presidente della commissione Finanze della Camera, ha sottolineato: "Per fare gettito consistente, il governo dovrebbe colpire pure le pensioni sui 2000-2500 euro, e si tratterebbe di un errore politico ed economico gigantesco, a maggior ragione in un momento di crisi". Sulla stessa linea la deputata Daniela Prestigiacomo: "Sarebbe un errore politico e privo di effetti a livello economico". E Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato: "Il governo vuole procedere con un esproprio anche sui redditi bassi. Sta mettendo a punto una nuova tassa sulle pensioni che è una vera e propria ingiustizia. Si fermino. Basta fare cassa sulla pelle degli italiani".

Critici anche Ncd e Sc. Per Fabrizio Cicchitto del Nuovo Centrodestra "di questo passo, saremo sempre in recessione". Mentre il sottosegretario al Mef e deputato di Scelta Civica, Enrico Zanetti, si è detto "convinto che, se mai un contributo di solidarietà dovesse essere richiesto alle pensioni di più elevato importo, esso non dovrebbe essere impostato come un taglio lineare indiscriminato in funzione del reddito, a tutto danno di chi ha effettivamente versato cospicui contributi durante la sua vita lavorativa, bensì dovrebbe applicarsi a quelle situazioni in cui la pensione percepita e’ superiore a quella che spetterebbe sulla base della sola contribuzione versata".

La misura sulle pensioni d’oro. Come riporta Repubblica di oggi, il governo starebbe pensando a un prelievo di solidarietà sulla differenza tra l’assegno pensionistico che si riceve in base alle regole pre riforma Dini (1996) e l’importo teorico che si sarebbe invece maturato applicando il metodo contributivo, quello adottato integralmente per i lavoratori più giovani. Nelle casse previdenziali potrebbe arrivare così un miliardo l’anno destinato a sostenere il reddito di coloro che a pochi anni dalla pensione perdono l’occupazione (gli esodandi) ma anche (almeno fino al suo totale superamento) la cassa integrazione in deroga che oggi garantisce un’indennità soprattutto ai lavoratori delle piccole imprese in crisi. Non è nemmeno escluso che una parte degli introiti possa essere dirottata a rafforzare le pensioni minime. Dipenderà tutto dalle risorse (che potrebbero salire anche a un miliardo e mezzo l’anno) e dunque dall’ampiezza della platea dei lavoratori coinvolti.

TAGLIO ALLE SUPERPENSIONI - Il piano del governo

Sì e no nel Pd. A questo proposito, ci sono voci contrastanti anche nel Pd. Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro alla Camera ed ex ministro del Lavoro, in un’intervista a Repubblica si dice "assolutamente contrario al prelievo indiscriminato sulle pensioni per cifre non meglio precisate, per il solo fatto che sono state definite con il sistema retributivo. C’è il rischio che così si vadano a colpire le pensioni medie". La soglia delle "pensioni d’oro", ha continuato Damiano, "potrebbe essere quella individuata dal governo Letta: 90mila euro lordi. A condizione che le risorse risparmiate vadano o a migliorare le pensioni più basse o a risolvere il problema dei cosiddetti esodati". Mentre, in un colloquio con La Stampa, per Stefano Fassina, della sinistra Pd, "c’è poca consapevolezza dell’effettivo ammontare che si potrebbe raccogliere. Anche col governo Letta abbiamo messo un contributo di solidarietà significativo su quelle molto alte, ma il gettito è stato qualche decina di milioni. Chi vuole raccogliere qualche miliardo, vuole aggredire quelle sopra i 2500 euro netti. Che questi anni hanno già perso potere d’acquisto".

La Fornero: "Provvedimento giusto". Secondo l’ex ministro del Lavoro, Elsa Fornero, "lo Stato in un momento di crisi dà a chi ha meno e non di più, quindi non torniamo sulle regole, ma chi ha di più deve contribuire in un momento di difficoltà. Qui non si tratta di tassare, ma di prendere un’eccedenza". "Questo prelievo, che anzi io chiamerei contributo di solidarietà", ha continuato la Fornero a Tgcom24, "contiene un regalo sulle pensioni alte, quindi c’è un grosso divario tra quello che si riceve e quello che è stato pagato".

La smentita di Renzi. Del resto era stato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, domenica scorsa in un’intervista al Corsera, ad accennare all’ipotesi di taglio delle pensioni d’oro per dare respiro a lavoratori più in difficoltà. Il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, ad Affariitaliani.it: "Chi guadagna fino a 2mila euro netti di pensione al mese può stare assolutamente tranquillo". Oggi, però, il premier e segretario del Pd, Matteo Renzi, ha apparentemente smentito queste ricostruzioni. In una serie di tweet ha sottolineato come "i progetti del Governo non sono segreti. Iniziamo dalla giustizia a cominciare da quella civile che oggi civile non è. Ne parliamo?". Il secondo: "C’è poi lo #sbloccaitalia che riguarda infrastrutture, energia, autorizzazioni pubbliche, finanza per investimenti. Ne parliamo?". E infine:

I giornali di agosto sono pieni di progetti segreti del Governo. Talmente segreti che non li conosce nemmeno il Governo #nonesiste #maddeche