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 2014  agosto 19 Martedì calendario

Sui piedi

Piedi per Sette - In trent’anni i piedi sono diventati più larghi e più lunghi di due taglie: le donne sono passate dalla misura media del 37 al 39, degli uomini dal 42 al 44. Questo cambio di misure può dipendere da un’alimentazione basata sempre di più sulle carni, che contengono spesso ormoni capaci di far crescere in modo innaturale l’essere umano. Alcuni marchi stanno mettendo in vendita scarpe che, oltre alla tradizionale misura legata alla lunghezza del piede, riportano anche le misurazioni della larghezza della pianta. Per esempio Ferragamo propone le sottotaglie a, b, c e d per assecondare piedi più o meno affusolati. Carlo VIII, sul trono di Francia dal 1493 al 1498, avendo sei dita ai piedi, impose la moda delle scarpe quadrate e larghe. Arrivate alla corte di Enrico VIII raggiunsero una larghezza di 17 centimetri. Salvatore Ferragamo divideva le donne in tre categorie in base alla misura dei piedi: cenerentole (sotto il 37), veneri (37 preciso), aristocratiche (da 38 in su). La signora Lidia Carraro, operaia di un calzaturificio, famosa perché il suo piede, un perfetto 37, viene usato in azienda per la prova-scarpe: sale su una pedana, sullo sfondo uno specchio, ai suoi piedi stilisti e modisti, che osservano, studiano e correggono. Piero Piazzi dell’agenzia di modelle Women a Milano: «Quando in agenzia da noi arriva una modella con il piede numero 37 (è la misura identificata come perfetta dai produttori) e per di più snello, non ce la lasciamo sfuggire: la segnaliamo con un post-it gigante». Il piede è costituito da 26 ossa, numerosi muscoli e articolazioni. Si distingue in avampiede (falangi e metatarsi), mesopiede (osso cuboideo, ossa cuneiformi e scafoide tarsale), retropiede (astragalo e calcagno). Tipologie di piede: greco (affusolato, con alluce leggermente più corto del secondo e terzo dito); romano (più tozzo, con primo, secondo e terzo dito della stessa lunghezza); egizio (il più diffuso in Italia, con dita di lunghezza a scalare). I nomi fanno riferimeno alla forma di tre tipi di vela, dalle forme simili a quelle delle rispettive tipologie di piede. La maggior parte delle scarpe è realizzata studiando come modello il piede greco. I «piedi di loto» o «fiori di giglio», antica usanza cinese che consisteva nel comprimere i piedi delle neonate in fasce di seta fino al giorno in cui le dita, piegate sotto la pianta, non raggiungono il tallone. Fu una concubina dell’imperatore Li Houzhu, decisa ad attirare la sua attenzione con una danza, a inventare la pratica nel 900 dopo Cristo. Rimasta una moda aristocratica fino all’arrivo di Mao, fu poi bandita. Una di loro: «Dopo la rivoluzione ci guardavano con disprezzo. Non potevamo frequentare luoghi pubblici o camminare per la strada. La polizia ci strappava le fasce e ci costringeva a cantare inni alla “liberazione del piede”. A migliaia, per evitare le multe alla famiglia, si sono suicidate». Donne dai piedi fasciati in Cina nel 1928: 38%; nel 1958: 5%; nel 2000: 300; oggi: 3. I piedi fasciati potevano avere forme diverse: “Petalo di loto”, “Luna nuova”, “Arco armonioso”, “Virgulto di bambù” e “Castagna d’acqua” i modelli principali. “Loto d’oro” era il piede lungo otto centimetri o meno, il “loto d’argento” da otto a dieci e il “loto di ferro” più di dieci. Agli uomini piaceva molto portarsi alla bocca il piede di loto. La punta dei piedi che sporgeva dai pantaloni era considerata un richiamo erotico. Gli uomini ritenevano anche che la diversa andatura, facesse ingrossare gli adduttori delle gambe, con conseguente restringimento della vagina. Su un piede medio vivono circa 200 tipi diversi di funghi. Solo sul tallone ce no possono essere 80, sotto le unghie 60, tra le dita dei piedi 40. La colpa della puzza dei piedi è dei batteri del genere Brevibacterium: si nutrono delle cellule morte della pelle, del grasso e dello sporco che si formano tra le dita dei piedi, producendo metantiolo, principale responsabile dei piedi maleodoranti. Il Brevibacterium è anche quello che, fermentando, origina il formaggio olandese limburger. Altri responsabili della puzza dei piedi: i Propionibacteria, che producono acido propionico (dall’odore simile all’aceto) e lo Staphylococcus epidermidis, che emana acido isovalerico. La puzza dei piedi, anche detta bromidosi plantare. Britney Spears soprannominata smelly feet per il cattivo odore delle sue estremità. Il Sun ha raccontato di un volo Los Angeles-New York in cui si sarebbe tolta le scarpe con conseguente ribellione degli altri passeggeri. Il Giovedì Santo del 1607 il Delfino di Francia seppe che doveva partecipare all’antico rituale di corte in cui il re e i suoi familiari lavavano i piedi a dodici ragazzi poveri. Il principino, che aveva cinque anni, protestò che i poveri «hanno i piedi che puzzano» e aggiunse che tutt’al più avrebbe acconsentito a lavare i piedi alle ragazze. Una sua ex amante dice che Lewis Hamilton ha la fobia dei piedi: «Dovevo sempre essere pulitissima, tanto che prima di fare sesso con lui la prima volta ho dovuto mostrargli la pedicure fatta». «I miei piedi sono carini, piccolini, le dita giuste. E poi posso portare calzini per cinque giorni e sono sempre profumati» (Laura Chiatti). Tra i piedi profumati si possono annoverare quelli di Berlusconi. Lo ha detto l’attrice Sabina Began: «Stavamo passeggiando a piedi nudi nel parco e glieli ho baciati. Sono belli e profumati». «Non si possono spendere cifre esose per scarpe che poi ti fanno puzzare i piedi. Quello del foot odour è un problema sentito in tutti i sensi, altroché...» (Mario Moretti Polegato, patron della Geox). La fish pedicure: le clienti immergono i piedi in una vasca piena d’acqua dove nuotano decine di pesciolini Garra rufa, ghiotti di cellule morte della pelle. Ora di moda, era antica usanza turca. «Tutti i fotografi mi inquadrano i piedi. Sempre. I miei sono quasi da uomo, ma sono belli, al punto che nelle foto del calendario sono quasi sempre in campo. Certo, vanno tenuti bene, a volte è proprio un lavoro, ma comunque ne vale la pena» (Sabrina Ferilli). I piedi di Edwige Fenech: «Sono perfetti. Credo che al cinema nessun uomo li abbia mai guardati». «Ho piedi da fata, sono alta 1,75 e calzo il 36 e mezzo. Sarà per questo che cado sempre» (Belén Rodríguez). La Monroe aveva il 36 e mezzo di piede. Marilyn Monroe aveva sei dita al piede sinistro. Nei primi anni di carriera lo tenne, nascondendolo (d’altra parte, diceva, gli uomini difficilmente la guardavano «più in giù delle ginocchia»). Poi lo tolse con un piccolo intervento. Tra le donne indù dell’Uttar Pradesh e del Rajasthan abitudine di ornare con fedi nuziali le dita dei piedi. Smalti dal sapore disgustoso, cerotti, autoipnosi: metodi usati da Britney Spears per smettere di mangiarsi le unghie dei piedi. Odio di Marlene Dietrich per i suoi piedi, che nascondeva con terriccio, trucco, pittura d’oro di Kismet. Serena Autieri del suo corpo accetta pregi e difetti: «Ho i piedi brutti, massacrati dalla danza». «L’unico particolare che non sono riuscita a cambiare sono stati i piedi» (Paris Hilton che porta il 43). Milly Carlucci calza il 41: «Uso sempre i tacchi alti per mimetizzarli, ma restano sempre ingombranti. Da bambina erano un vero complesso, peché li avevo così anche a dodici». Anche Michelle Hunziker trova brutti i propri piedi. Quando può chiede il fotoritocco nei servizi fotografici. L’alluce valgo e i calli lamentati da Victoria Beckam. Uma Thurman soffrì nel mostrare i suoi «piedi orrendi» nel film Kill Bill: «Quentin Tarantino ha stabilito il divieto assoluto di pedicure. Nessun trucco, né per i piedi né per il resto, a parte la bottiglietta a spruzzo per simulare il sudore. E poi c’è stato anche il sudore vero». Quentin Tarantino, noto feticista del piede. L’attrice Salma Hayek ricordò una volta che il regista era solito bere del rum usando le sue scarpe tacco tredici.