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 2014  agosto 19 Martedì calendario

DA MAASTRICHT AL FISCAL COMPACT, LE MOSSE POSSIBILI


Di regole per garantire solidità alle finanze pubbliche l’Europa discute ormai da oltre 20 anni e l’attuale quadro normativo è il frutto di successivi trattati, regolamenti e direttive comunitarie. Di seguito un vademecum.
1 Da dove nasce l’esigenza di politiche di bilancio comuni?
In prima battuta dal Trattato di Maastricht del 1992: tra i i criteri di convergenza per gli aspiranti Paesi del’Eurozona erano compresi un rapporto deficit/Pil non superiore al 3% e un debito pubblico che non superasse il 60% del Pil. Conseguenza di Maastricht fu il Patto di stabilità e crescita, approvato nel 1997: i firmatari si impegnavano al rispetto delle regole di accesso all’Unione monetaria attraverso politiche di bilancio rigorose. Già in quel testo, poi rafforzato nel 2005, venivano delineati il "braccio preventivo" del patto (meccanismi di vigilanza) e quello "correttivo" (le possibili sanzioni agli Stati membri).
2 Quali sono le più recenti modifiche al Patto di stabilità?
Innanzi tutto la citata riforma del 2005, in cui emerge il concetto di disavanzo strutturale, ossia deficit depurato degli effetti del ciclo economico, e viene introdotto il cosiddetto obiettivo di medio termine, un target di bilancio che varia da Paese a Paese. Gli obiettivi di medio termine di bilancio devono essere conseguiti attraverso una riduzione del disavanzo pari allo 0,5% annuo del Pil. Più di recente, di fronte alla minaccia della crisi del debito sovrano, sono arrivati Six Pack, Fiscal Compact e Two Pack.
3 Cos’è il Six Pack?
Sono 5 regolamenti e una direttiva approvati a fine 2011 che rafforzano il Patto di stabilità, estendendo in particolare la possibilità di aprire una procedura per deficit eccessivo non solo nei confronti di uno Stato con un disavanzo superiore al 3% del Pil, ma anche di uno con un debito superiore al 60%.
4 Cosa prevede il Fiscal Compact?
La novità più rilevante del nuovo Patto è l’integrazione della regola aurea del pareggio di bilancio nel diritto nazionale, preferibilmente a livello di Costituzione: gli Stati membri si impegnano cioè a convergere verso un disavanzo strutturale che non superi lo 0,5% del Pil (l’1% per i Paesi più virtuosi, con un rapporto debito/Pil «significativamente inferiore al 60%»). Lo scostamento dall’obiettivo di medio termine - attualmente fissato al 2015 per l’Italia - è consentito solo in «circostanze eccezionali», come periodi di grave recessione. Altro tema sensibile è quello trattato all’articolo 4: quando il rapporto debito/Pil supera il 60% è richiesta una riduzione di un ventesimo all’anno della quota eccedente il limite.
5 Che cos’è il Two Pack?
Sono due regolamenti, approvati nel 2013, che rafforzano ulteriormente la vigilanza, stabilendo regole comuni per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio dei Paesi membri, da presentare a Commissione e Eurogruppo entro il 15 ottobre.
Mi. Pi.