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 2014  agosto 19 Martedì calendario

LAURA LATTUADA DICENTA MARINA BERLUSCONI «PIETRIFICATA NEL POTERE»

Per una volta di Marina Berlusconi, una delle donne più potenti del mondo, non si parla né nelle pagine di politica con l’annosa questione del scende o non scende in campo al posto del padre, né in quelle di economia con l’altrettanto annosa questione sui bilanci Mediaset ma in quelle di spettacolo, luogo assolutamente inusuale per lei.
Al festival di Todi diretto da Silvano Spada, infatti, in apertura, la sera del 21, verrà presentato uno spettacolo su di lei per la regia di Filippo Crivelli e l’interpretazione di Laura Lattuada, dove la primogenita amatissima dell’ex premier, con una strizzatina d’occhio al pubblico, compare fin nel titolo: Intervista immaginaria a Marina Berlusconi, immaginaria perché l’autrice del testo, la giornalista e scrittrice Emilia Costantini, non l’ha mai incontrata o sentita al telefono. Allora perché scrivere una pièce su di lei? «Perché, pur godendo di straordinaria notorietà, non la si conosce. Si sa poco o pochissimo di ciò che pensa, di come vive, di quale è il suo carattere, cosa davvero desideri. Mi ha incuriosita - dichiara la Costantini - Ho cominciato a collezionare tutte le sue dichiarazioni, sempre uguali. Leggendole e rileggendole mi sono fatta l’idea che sia un personaggio teatrale, una zarina, una principessa, l’erede a un trono economico, mediatico e politico, chiusa in un’impenetrabile maschera che solo se costretta si misura con i suoi sudditi cui regala, però, sempre le stesse parole».
La formula è quella già usata dalla Costantini per il fortunato testo su Oriana Fallaci approdato a giugno anche a New York: quattro giornalisti di estrazione ed età diverse sottopongono Marina Berlusconi a un fuoco di fila di domande, comode e scomode, comprese quelle sulla chiacchieratissima vita sessuale del padre, domande a cui lei risponde unicamente con frasi estratte dalle sue interviste, in un mescolamento di realtà e finzione che è la cifra dello spettacolo.
Il regista Filippo Crivelli definisce Marina Berlusconi una figura sfuggente: «Tanto il padre è esibizionista quanto lei è riservata, diversa dalle sorelle. Fugge la vita pubblica, le prime scaligere, le mondanità vacanziere. A volte si presenta come una bambina inesperta, a volte come una manager di ferro. Forse somiglia a sua madre, la prima moglie di Silvio, sparita in Inghilterra senza più farsi vedere, anche se lei, per il ruolo che ricopre, è obbligata, ogni tanto, a fare qualche dichiarazione in difesa del padre cui sembra essere morbosamente legata».
Difficile rendere drammaturgicamente appetibile un simile testo. Crivelli, per movimentarlo, è ricorso alle immagini di un video che vanno e vengono come in un gioco e alle musiche che Kurt Weill ha composto per l’ Opera da tre soldi di Brecht nella convinzione che Berlusconi sia una sorta di Mackie Messer: «Lo vedo come un brigante magnifico di cui tutte le donne si innamorano». Grande uso di una leggera ironia che nasce dal contrasto tra le domande e le risposte, ma nessun tentativo di costruire la parodia fisica di Marina Berlusconi avendo scelto per interpretarla l’attrice Laura Lattuada, popolare volto anche della tv, che non le somiglia affatto. Unica concessione il vestito: come piace a Berlusconi anche Lattuada in scena indosserà un tubino nero senza maniche e un filo di perle al collo, l’archetipo dell’eleganza secondo il padre che comunque resta un settantenne. «E’ un ruolo difficile perché non so a cosa appigliarmi - spiega Lattuada - Mi pare una donna pietrificata, imprigionata nel suo ruolo pubblico. Qualche attimo di sincerità in lei si avverte quando parla della sua infanzia, prima che suo padre diventasse l’imprenditore più ricco di Italia e i suoi genitori si separassero. Non mi pare felice. Ma forse sbaglio».