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 2014  agosto 18 Lunedì calendario

LA DOLCE VITA DEI PICCOLI COMUNI

«Nella sua prima riunione il consiglio comunale ha deliberato di non prevedere la rata d’acconto dell’Imi nel mese di giugno, in quanto ai fini del calcolo si dovrebbero applicare le aliquote e le detrazioni standard previste dalla legge provinciale. Qualora queste dovessero divergere da quelle da fissare a livello comunale, sarebbe necessario procedere a nuovi calcoli comportando una burocrazia inutile. Entro il mese di settembre il consiglio comunale stabilirà le aliquote e le detrazioni da applicare nel Comune. (...) Per ulteriori informazioni sono a disposizione le nostre collaboratrici al numero di telefono 0474-.... Nel mese di settembre vi informeremo sulle aliquote e sulle detrazioni».
Siamo in un Cantone svizzero, dove trionfano la snellezza burocratica che evita scartoffie e sprechi inutili e la comunicazione trasparente a favore del cittadino-contribuente? No, siamo in un angolo d’Italia, anche se bilingue (tedesco e italiano), che - in base a un’indagine del Centro studi Sintesi - si è aggiudicato la palma di "borgo più felice 2014". A Brunico, infatti, la nuova amministrazione comunale, uscita dalle ultime elezioni di maggio, ha esordito così: evitando di avviare una pratica burocratica inutile e fornendo informazioni chiare e supporto ai contribuenti.
Brunico non è certo il solo Comune a comportarsi così, sia chiaro. Ma questo paese di 15mila abitanti, che ha dato i natali ai quattro fratelli Huber (slittinisti e bobbisti pluricampioni del mondo), dopo una discesa a perdifiato tra i 48 indicatori socio-economici del Bil (Benessere interno lordo), ha tagliato per primo il traguardo nella gara tra i Comuni con più di 5mila abitanti dove la qualità della vita risulta migliore che nel resto del nostro Paese. Il capoluogo della val Pusteria svetta su un drappello di 176 paesi in cui il mix tra economia, ambiente e welfare è elevato, e si lascia alle spalle Vipiteno e Sirmione, che si aggiudicano i posti d’onore, mentre Bardolino - il vincitore dell’ultima edizione (vedi Il Sole 24 Ore del 6 giugno 2011) - è scivolato al quinto posto, superato da un altro borgo bolzanino, Appiano. Brunico vince grazie ai buoni risultati nelle condizioni di vita materiali, alla buona posizione nell’asse istruzione-cultura e a una spiccata attenzione all’ambiente.
Ma come si è arrivati a questo risultato? La "classifica dei borghi felici" è stata realizzata in due fasi. Partendo dagli 8.100 Comuni italiani, la prima scrematura ha via via selezionato i 176 finalisti (nella tabella a fianco i primi cento classificati) attraverso 16 parametri legati alla qualità della vita in versione Stiglitz-Sen-Fitoussi, spremendo così un indicatore non solo basato sul reddito (il Pil), ma incentrato sulle variabili del benessere economico e sociale, dell’ambiente, degli indicatori di felicità (il Bil). Per ciascun indicatore, poi, sono stati esclusi gli outlier (ovvero Comuni con valori troppo alti o troppo bassi nelle variabili considerate), eliminando così le realtà territoriali "poco sostenibili" sotto il profilo delle tematiche ispiratrici della qualità della vita.
A questo punto - seconda fase - i 176 borghi sopravvissuti sono stati analizzati sulla base di 48 indicatori (suddivisi in otto aree tematiche: condizioni di vita materiali; istruzione e cultura; partecipazione alla vita politica; rapporti sociali; in/sicurezza; ambiente; attività personali e salute), utilizzando gli ultimi dati disponibili nelle principali fonti statistiche, dalla Banca d’Italia all’Istat. Il peso degli indicatori è stato quindi valutato sulla base dell’area territoriale di riferimento della fonte: quindi, se per il dato comunale il peso è al 100%, i dati in ambito Asl, provinciale, regionale o area climatica hanno inciso rispettivamente per il 70, 40, 20 e ancora 20 per cento.
Fra le curiosità dell’indagine, infine, è giusto segnalare che nella "top ten" figurano cinque borghi di montagna, quattro collinari e uno in pianura e che il 176° - ultimo tra i più felici - è il Comune di Volpiano, a una ventina di chilometri da Torino.