Bianca Lucia Mazzei, Il Sole 24 Ore 18/8/2014, 18 agosto 2014
PIU’ PIGNORAMENTI A ROMA PER COLPA DELLA CRISI
A Roma, complice la crisi, sono in aumento le esecuzioni mobiliari. A Imperia pesa la criminalità organizzata, ma sono numerosi anche i processi che coinvolgono gli immigrati clandestini, tanti per via della frontiera con la Francia, e il giro di denaro che ruota intorno al casinò di Sanremo. A Lecce è stata la revisione delle microzone catastali a far volare i ricorsi tributari nel 2013. Ma la provincia più litigiosa d’Italia è quella di Reggio Calabria, quasi sempre ai primi posti nelle classifiche parziali.
Reggio Calabria
Sono soprattutto le liti civili a spingere Reggio Calabria in vetta alla classifica sul contenzioso, con 101 cause ogni mille abitanti. Nel ranking delle liti civili, infatti, la provincia è quarta, con 60 cause per mille abitanti. Ma l’emergenza da affrontare è quella della criminalità organizzata. Il consiglio comunale di Reggio è stato sciolto per contiguità mafiosa il 10 ottobre 2012, a poco più di un anno dalle elezioni del maggio 2011. «Le iniziative del commissario – spiega Alberto Panuccio, presidente dell’Ordine degli avvocati di Reggio Calabria – su retribuzioni, consulenze, licenziamenti e società partecipate hanno dato origine a molti ricorsi». Qui la giustizia, come succede in molti uffici, fa i conti con la carenza di magistrati. «Accade – continua Panuccio – che i giudici vengano spostati dal civile al penale per far fronte al carico crescente dovuto all’incremento delle indagini antimafia della Procura».
Lecce
È stata la revisione delle microzone catastali ad aumentare la mole di ricorsi che, nel 2013, si è riversata sulla commissione tributaria provinciale di Lecce. L’anno scorso i procedimenti iscritti sono stati ben 8.406 (di cui 6.435 relativi al nuovo classamento) contro i 1.977 del 2012 e i 1.332 presentati fino al 31 luglio 2014.
Tutto è cominciato nel 2010, quando il Comune diede mandato all’agenzia del Territorio di rivedere le rendite in due microzone catastali che, di fatto, coprivano il 90% della città: un mandato che portò al varo di quasi 60mila avvisi di aggiornamento delle rendite. Con l’introduzione dell’Imu, però, lo stesso Comune cambiò idea e fece ricorso contro tutta l’operazione. Ricorso al quale sono poi seguiti quelli dei cittadini. Le prime sentenze di primo grado sono arrivate nell’autunno del 2013, e in diversi casi – spiega la direzione amministrativa – i ricorsi sono stati accolti sia nel merito che in termini di sospensione degli avvisi. Il contenzioso, però, sta proseguendo in appello.
Roma
Con circa 4 milioni di abitanti e più di 253mila procedimenti, è la provincia di Roma a guidare la classifica della litigiosità civile. Qui nel 2012 sono state avviate 63 cause ogni mille abitanti. La parte del leone la fa la Capitale, con 201.638 procedimenti, mentre i restanti 52mila derivano dai tre tribunali di Civitavecchia, Tivoli e Velletri.
Una fetta importante (e in crescita) del contenziso riguarda le esecuzioni mobiliari. «Sono aumentati i debitori insolventi – spiegano dagli uffici di supporto al tribunale – e quindi crescono i ricorsi e i pignoramenti. È una tendenza che riflette l’attuale situazione economica». Molte cause riguardano anche il recupero dei crediti da lavoro, ossia stipendi e contributi non versati ai dipendenti.
Imperia
Confine con la Francia, casinò di Sanremo e infiltrazioni mafiose. Ruotano intorno a questi tre elementi le ragioni che rendono la provincia di Imperia quella con il maggior numero di procedimenti penali in rapporto agli abitanti. Qui, tra l’altro, è stato appena accorpato al tribunale del capoluogo quello di Sanremo, con la contestuale soppresione della sezione distaccata di Ventimiglia.
Frontiera vuol dire presenza di immigrati clandestini. «La maggior parte punta ad uscire dall’Italia ma viene bloccata dalla polizia francese: non manca comunque anche chi fa il percorso inverso, dalla Francia all’Italia», commenta Marco Mangia, avvocato del consiglio dell’Ordine di Imperia. Fra l’altro, sono moltissimi i procedimenti in contumacia in cui risulta irreperibile l’immigrato che non ha ottemperato all’ordine di espulsione.
C’è poi il problema delle infiltrazioni mafiose. «È una terra di confine – dice Giuseppe Fossati, avvocato del consiglio dell’Ordine di Imperia - che è stata utilizzata come terra di "confino" per mafiosi e affiliati alla ’ndrangheta. E questo ha favorito le infiltrazioni». Una penetrazione soprattutto economica che ha raggiunto livelli molto profondi. Il Comune di Ventimiglia è stato commissariato per più di due anni (da febbraio 2012): le elezioni si sono tenute a maggio scorso. E stessa sorte era toccata a Bordighera nel 2011. A Sanremo, invece, è il giro di denaro che ruota intorno al casinò a costituire l’oggetto di diverse indagini relative a reati come usura, estorsione, riciclaggio e ricettazione.