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 2014  agosto 15 Venerdì calendario

CINA, CONTROLLI A TAPPETO SULLE MESSAGGERIE ONLINE


La Cina punta l’occhio sui servizi di messaggistica online, la cui diffusione sta esplodendo fra i cittadini dell’ex Celeste impero. Per la prima volta il governo ha imposto alcune restrizioni su alcune di queste realtà, in nome della sicurezza nazionale. Finora WeChat, che conta 400 milioni di utenti al giorno, e i suoi concorrenti erano sfuggiti alla censura del web, già molto attiva con Weibo, la versione locale di Twitter.

Le nuove regole impongono soprattutto alle società che hanno visibilità pubblica di registrarsi a loro nome, e non attraverso un altro soggetto, e di impegnarsi a rispettare il sistema socialista e l’interesse del paese.


Le autorità hanno arrestato quattro utenti e avvisato altri 81 che sono sospettati di suscitare clamore o di diffamare sulle reti sociali. Si tratta dell’applicazione di una legge adottata un anno fa, che ha posto i diffamatori sotto la minaccia delle sanzioni penali nel caso in cui i loro messaggi vengano letti più di 5 mila volte.

Questo provvedimento dimostra la volontà dei vertici di Pechino di controllare da vicino l’evoluzione tecnologica all’interno della nazione. Per il presidente Xi Jinping si tratta di una priorità, con l’obiettivo di garantire a un tempo la sicurezza del regime e la salute finanziaria dei colossi del web. Per i diretti interessati è un’operazione positiva, che permetterà loro di essere più profittevoli, scoraggiando la contraffazione online. Nel momento in cui questi servizi di messaggistica diventano piattaforme di marketing e di pagamento che rivoluzionano le pratiche commerciali, i grandi marchi puntano a regole più stringenti per ottenere la fiducia dei consumatori. Molti di loro parlano di una razionalizzazione del mercato, con una migliore difesa della proprietà intellettuale.

Tutto ciò dovrebbe portare a un rafforzamento di WeChat in Cina, già maggioritaria, forte inoltre di 700 milioni di abbonati in tutto il mondo e che aspira alla leadership nell’area Asia-Pacifico. Il gruppo gode dell’appoggio tacito del governo cinese, che ha deciso recentemente di bloccare i due principali rivali regionali, Kakaotalk e Line, entrambi sudcoreani, in nome della lotta contro il terrorismo. Per un addetto ai lavori, che ha preferito rimanere anonimo, si tratta di un miscuglio di paranoia e protezionismo. Di fatto, il controllo capillare di Pechino sull’universo online non ammette eccezioni.