Il Giornale 15/8/2014, 15 agosto 2014
IN ITALIA SOLO 20 MILA EURO DI DEBITO A FAMIGLIA
Milano Ogni famiglia italiana ha un debito con le banche di 20mila euro, ma in realtà quelle con un mutuo sono solo il 25,2%. E in Eurolandia siamo i migliori, a fronte di una media Ue del 43,7%. Il trend (in aumento dal 2007 al 2011) nel 2013 si è invertito: ora gli italiani frenano sul debito e provano a risparmiare di più. Un’altra faccia della crisi e delle paure che può generare.
Anche nel 2013 le famiglie hanno acceso mutui e prestiti con le banche per far fronte all’acquisto o ala ristrutturazione della casa, se non per comperare un’auto o una moto. Secondo la Cgia di Mestre è pari a 19.251 euro l’esposizione media per nucleo familiare. Le province più «esposte» sono quelle lombarde, in testa Monza-Brianza con un debito di 27.544 euro, all’ultimo posto Enna, con 8.371 euro medi a famiglia. Non si tratta necessariamente di dati «negativi». L’indebitamento accumulato con le banche e altri istituti finanziari è di 496,5 miliardi nel 2013 (+35,1% sul 2007), ma in calo sull’annus horribilis, il 2011, quando c’era stato il record di 506 miliardi. Ciò perché gli italiani hanno preferito indebitarsi di meno, mentre hanno ripreso se possibile a risparmiare. Nella classifica stilata dalla Cgia, al secondo posto per debiti ci sono le famiglie della provincia di Milano, con 27.505 euro, al terzo quelle di Lodi (27.281 euro), poi Varese (25.914), Prato (25.681). Le famiglie della provincia di Roma si piazzano al sesto posto (25.380). In fondo alla scala prima di Enna le famiglie di Vibo Valentia (8.742 euro) e Ogliastra (8.435 euro)
Si tratta delle esposizioni originate dall’accensione di mutui per l’acquisto di una abitazione, dai prestiti per l’acquisto di un auto o di una moto e in generale di beni mobili, dal credito al consumo e dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili. Se dall’inizio della crisi, nell’estate del 2007, l’incremento del debito medio nazionale delle famiglie consumatrici è stato del 35,1% (da 367.491 milioni del 2007 a 496.529 del 2013), l’inflazione - sempre tra 2007 e 2013 - è aumentata meno, cioe del 13,4%. «Con il riacutizzarsi della crisi - spiega il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi - le famiglie italiane dal 2011 hanno preferito indebitarsi sempre di meno, privilegiando il risparmio. Infatti, tra la fine del 2011 e lo stesso periodo del 2013, i depositi delle famiglie consumatrici sono aumentati a livello nazionale del 12%, con punte del 28% in Trentino Alto Adige e di oltre il 18% nelle Marche e in Emilia Romagna». In sostanza, osserva Bortolussi, tasse e crisi «hanno condizionato le scelte: meno acquisti, meno investimenti e più risparmi».
E la ricchezza? Secondo la Bce il tasso medio delle famiglie italiane è il migliore: 275.200 euro contro 230.800 di Eurolandia, i 195.200 della Germania e i 233.400 della Francia. Se si guarda al patrimonio il rapporto rispetto al Pil è del 175% contro il 126% della Germania ma molto dipende dalla proprietà di un immobile. In Italia riguarda nove famiglie su dieci, l’opposto della Germania.