Corinna De Cesare, Corriere della Sera 15/8/2014, 15 agosto 2014
ORO: CINA E INDIA NON COMPRANO PIÙ I CLIENTI PIÙ FEDELI? LE BANCHE CENTRALI
Era il bene rifugio per eccellenza, poi il crollo del 2013 (con le quotazioni a -28%) e una schiera di ribassisti in aumento costante che ora commenteranno i dati con un laconico “l’avevamo detto”.
Nel secondo trimestre di quest’anno la domanda mondiale di monete e lingotti è scesa del 56% a 275 tonnellate. Quella di oro globale è calata del 16% annuo secondo il World Gold Council. Perché, a sorpresa, neanche l’India e la Cina, tradizionalmente grandi estimatori del metallo giallo, sembrano credere più al potere del caro vecchio bene rifugio. Oppure, puntualizzano gli esperti di Wgc, cominciano a scontare un effetto saturazione dopo gli acquisti record dello scorso anno favoriti dal già citato calo delle quotazioni. Fatto sta che la flessione della domanda mondiale è una sostanziale conseguenza diretta del calo di due terzi delle richieste di Cina e in India, che coprono il 56% della domanda globale. Giù pure gli investimenti finanziari, scesi di 39,9 tonnellate così come pesante è stata la contrazione del capitolo gioielli, con i consumi che tra aprile e giugno sono diminuiti del 30% a sole 509,6 tonnellate.
Chi invece continua a comprare il metallo giallo sono le Banche centrali risultate ancora una volta - per il 14esimo trimestre di seguito - acquirenti nette: 117,8 tonnellate, il 28% in più rispetto al 2013. A fare la parte del leone la Russia che, tra aprile e giugno, ha comprato 54 tonnellate.