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 2014  agosto 17 Domenica calendario

Scatta la caccia alla mamma orsa che ha colpito il cercatore di funghi Carlo Grande Provate a mettervi tra un qualsiasi cucciolo, anche umano e la madre: vedrete se resta calma

Scatta la caccia alla mamma orsa che ha colpito il cercatore di funghi Carlo Grande Provate a mettervi tra un qualsiasi cucciolo, anche umano e la madre: vedrete se resta calma. L’episodio del cercatore di funghi aggredito venerdì dall’orsa Daniza (con radiocollare) nei boschi di Pinzolo, in Trentino, non è «anomalo»: è finito all’ospedale per due zampate, s’era nascosto dietro un albero per osservare da vicino i cuccioli. L’uomo non è grave. Gli orsi, cuccioli compresi, non sono i peluche con cui giochiamo nella culla, ma animali selvatici, da trattare come tali. Lo sguardo frontale, come gli umani, non inganni: non dialogano e non cercano affetto. Quando se ne incontra uno meglio star fermi o allontanarsi con calma, mai mettersi fra madri e cuccioli o avvicinarsi. L’orsa non deve pagare, per questo. In Svizzera raccomandano di mantenere le distanze e se attaccati sdraiarsi in posizione fetale e con le mani proteggere il collo. Girare i tacchi e fuggire è l’ultima cosa da fare con i predatori. È come dire: «Sono una preda, inseguimi». L’orso corre anche a 50 chilometri l’ora per un paio di chilometri... Distanziarlo sul suo terreno è dura. Neanche salire su un albero è una buona idea; i ranger americani dicono: «Se un orso ti insegue e non sai se sia un grizzly e un orso nero arrampicati su un albero. Se ti segue, è un orso nero». Però il grizzly a terra è micidiale: il docu-film «Grizzly man» di Werner Herzog, insegna. L’orso bruno europeo è molto meno aggressivo e attacca solo se spaventato: se è una madre che difende i cuccioli o se è colto di sorpresa e non ha vie di fuga. L’attacco è l’extrema ratio. Ma prima di attaccare, al contrario di quanto spesso si crede, non si alza sulle zampe posteriori (fa così per guardare lontano), si china e arriccia il labbro. Meglio restare sui sentieri, segnalarsi facendo rumore, non lasciare resti di cibo nei bivacchi. I plantigradi sono attratti dalle fonti di cibo umane, cassonetti o cestini dei rifiuti: nei parchi americani sono blindati, a prova di orso. www.lastampa.it/grande