Irene Maria Scalise, la Repubblica 15/8/2014, 15 agosto 2014
LITI E FIGLI NEGATI, L’AMORE SPEZZATO DEI TOY BOY
L’amore è eterno finché dura. La devono pensare così anche i toy boy di ultima generazione. A gioirne, almeno dal punto di vista del business, sono numerosi studi legali che hanno notato l’impennarsi di richieste di divorzi da parte di mariti di parecchi anni più giovani delle consorti. E l’Ufficio nazionale di Statistica inglese conferma: nel 2012 sono lievitate del 2,5% le domande di separazione. Motivo dell’insoddisfazione di ben 8760 freschi sposi (di età tra i 25 e i 34)? Il giornale “The Telegraph”, che all’ennesimo sfacelo sentimentale dedica un lungo articolo, spiega: quell’inebriante differenza di età, che accentua il gusto di una vita fuori dagli schemi, dopo i primi mesi di matrimonio diventa un abisso.
Vite sociali separate, stili di vita incompatibili, resistenze fisiche impari, litri di botox che si sciolgono e lasciano come segno un cuore infranto. E c’è un altro motivo che fa vacillare il toy-matrimonio. Gli junior che al momento dell’innamoramento sembravano essere quasi sollevati al pensiero di non avere figli (causa età della moglie spesso già mamma), intorno ai 35 scoprono un’improvvisa voglia di paternità. Scatta, imprevedibile quanto urgente, l’orologio biologico del maschio. Si sa, l’uomo è nato per riprodursi ed ecco che si apre la caccia a una coetanea in grado di garantire la specie. Accade così che una miriade di protagoniste di Sex and the city di seconda generazione, che sembravano aver risolto i loro tormenti amorosi grazie a giovani trentenni, si ritrovano sulla soglia del baratro. E non è tutto. La velenosa combriccola di amici e parenti che al momento del matrimonio aveva dato segni di apertura del tipo “che bello! Finalmente l’amore che non conosce regole”, ai primi cedimenti si scopre bigotta e disapprova. Lasciando la povera “cougar” (donna giaguaro) sola e senza una parola di conforto.
Irene Maria Scalise