Valentina Conte, la Repubblica 15/8/2014, 15 agosto 2014
SULLO SFONDAMENTO DEL 3% LITE AL TESORO TRA MINISTRO E SOTTOSEGRETARIO
«Via l’articolo 18 e sforiamo il 3%». Il ministro Padoan legge questo titolo, ieri di buon mattino, sul quotidiano Libero e si incupisce. Possibile che un sottosegretario del mio dicastero possa anche solo ipotizzare lo sforamento del ben noto tetto di Maastricht?, deve aver pensato. E proprio ora con tutta la fatica che stiamo facendo per non travalicarlo? Così alle dieci e mezza fa diramare un comunicato stampa di tre righe in cui prende le distanze: «Le riflessioni dell’onorevole Zanetti in merito al rispetto dell’obiettivo di un deficit non superiore al 3% del Pil - si legge sul sito - sono del tutto personali e non rappresentano la posizione del ministero dell’Economia e delle Finanze». Come a dire, cara Italia e cara Bruxelles state sereni. Zanetti parla per sé, qui nessuno ha intenzione di deragliare.
Ma possibile che il sottosegretario abbia intenzional- deciso di sfidare il sancta sanctorum delle regole europee, così da suscitare una tale ripulsa? «Padoan legga meglio», gli suggerisce qualche ora dopo l’ex ministro della sanità Renato Balduzzi, ora predeficit, sidente di Scelta Civica, il partito del sottosegretario e deputato veneziano. «L’intervista va letta nella sua interezza, senza lasciarsi condizionare dal titolo che, specie a Ferragosto, può facilmente fuorviamente re». Per Balduzzi, «la posizione dell’onorevole Zanetti - la stessa di Scelta Civica - è chiara nel ribadire come nel contesto attuale sforare il parametro del 3% sia troppo pericoloso e quindi infattibile, in coerenza con la posizione del governo». E però è «del tutto legittimo sottolineare come un superamento della soglia per ridurre le imposte alle imprese avrebbe in astratto effetti positivi sulla crescita». Nessun invito dunque a violare le regole di Bruxelles, in linea col governo, ma riflessione politica legittima sull’utilità o meno di un teorico sfondamento.
In effetti, nell’intervista uscita su Libero si legge: «Se sforassimo il 3% e utilizzassimo 32 miliardi di euro per tagliare le tasse alle aziende creeremmo una leva notevole per la crescita. Ne andrebbero 20 per il taglio dell’Irap e 12 per portare l’Ires più o meno a un’aliquota del 23%. Sarebbe come mettere il turbo». Qualche riga dopo però Zanetti aggiunge: «C’è un rischio concreto che la politica - parte del Pd e una minoranza del centrodestra - usi questi miliardi per aumentare la spesa. Con tali premesse sforare è troppo pericoloso». Posizione ribadita più tardi alle agenzie: «Non ci sono le condizioni per sforare». Ma a Padoan non è bastato.
Valentina Conte, la Repubblica 15/8/2014