Francesco Ninfole, MilanoFinanza 14/8/2014, 14 agosto 2014
SALE IL RISCHIO DEFLAZIONE IN EUROPA
Eurozona a un passo dalla deflazione. I prezzi stanno già scendendo in molti Paesi. In Spagna l’indice dei prezzi al consumo armonizzato definitivo è sceso dello 0,4% su base annuale a luglio. In Francia lo stesso dato è diminuito dello 0,4% mensile (+0,6% annuale). Persino in Germania, i prezzi sono sì aumentati, ma solo dello 0,3% mensile e dello 0,8% annuale a luglio, il minimo da quattro anni (a giugno i prezzi al consumo erano all’1%). I dati arrivati ieri dagli uffici nazionali di statistica dei tre Paesi seguono quelli comunicati dall’Istat il giorno precedente: in Italia l’inflazione è al +0,1% su base annua, il livello più basso dall’agosto 2009. Dieci grandi città mostrano già il segno meno. La variazione del solo mese di luglio nel Paese è stata negativa (-0,1%).
A macchia d’olio, quindi, la deflazione si sta estendendo in tutta Europa. I Paesi del Sud sono i primi a mostrare una discesa dei prezzi, perché devono recuperare competitività rispetto a quelli del Nord Europa. Ma ci vorranno molti anni per raggiungere questo obiettivo, se nel frattempo l’inflazione in Germania resterà vicino allo zero. Il rischio è quella di una deflazione persistente, soprattutto nei Paesi del Sud, con aspettative di un calo dei prezzi da parte di imprese e consumatori, tale da produrre un ulteriore avvitamento di domanda, pil e occupazione. La deflazione inoltre rende più difficile ripagare il debito: un problema soprattutto per l’Italia, soprattutto se si considerano i vincoli posti dal Fiscal compact. I livelli dei prezzi in Europa si stanno allontanando sempre più dall’obiettivo della Bce, cioè un’inflazione inferiore ma vicina al 2%. Il dato per l’insieme dell’Eurozona è sceso allo 0,4% a luglio, secondo la stima flash di Eurostat, rispetto allo 0,5% del mese precedente. Per ora la Bce non vede rischi di vera deflazione. Il numero uno della Bundesbank, Jens Weidmann, ha ribadito ieri il concetto. Anche Draghi nella conferenza stampa del 7 agosto ha negato l’esistenza di aspettative di discesa dei prezzi che si autoalimentano. E ha sottolineato che la caduta dell’inflazione è dovuta soprattutto ai prezzi dell’energia, la componente più volatile. Di conseguenza Francoforte si aspetta rialzi dei prezzi nel 2015 e nel 2016.
Questo scenario tuttavia diventa più incerto con il passare dei mesi. L’atteggiamento della Bce è giudicato da alcuni troppo attendista. Nuove misure da parte dell’Eurotower, a cominciare dal Quantitative easing in stile Fed con l’acquisto di titoli di Stato, sono frenate dalla Bundesbank. La banca centrale tedesca potrebbe mostrarsi più aperta se l’inflazione scenderà ulteriormente in Germania. Inoltre a Francoforte si aspetta di valutare l’impatto dei nuovi rifinanziamenti mirati ai prestiti alle imprese (T-Ltro): sono stati lanciati a giugno, ma la prima operazione sarà a settembre. In seguito, la successiva opzione al vaglio della Bce è l’acquisto di asset-backed securities (abs). Se poi i dati sull’inflazione e le aspettative di medio termine sui prezzi dovessero calare ancora, allora la Bce sarà obbligata a varare un ampio programma di acquisti di asset, come già promesso dai vertici dell’Eurotower.
Anche i dati macroeconomici nel frattempo continuano a deludere. Ieri Eurostat ha reso noto che la produzione industriale nell’Eurozona a giugno ha segnato un -0,3% su base mensile, un valore molto inferiore alle attese del consenso degli analisti (+0,4%). Gli occhi sono puntati ora sul dato del pil tedesco del secondo trimestre, che sarà comunicato stamattina prima dell’apertura dei mercati. Ormai anche la Germania potrebbe mostrare una crescita del pil attorno allo zero: a causa delle tensioni geopolitiche, il dato 2014 sarà inferiore alle attese di inizio anno, con conseguenze per la ripresa in Italia e in tutta l’Eurozona. Il superindice anticipatore dell’Ocse ha già evidenziato che la Germania sta perdendo slancio, e l’indice Zew sul sentiment economico del Paese è crollato ad agosto da 27,1 a 8,6 punti.
Francesco Ninfole, MilanoFinanza 14/8/2014