ma. pi.,la Repubblica 14/8/2014, 14 agosto 2014
E ZOFF GLI FA DA GARANTE “FIDATEVI DI ANTONIO L’ITALIA È IN BUONE MANI”
[Intervista] –
ROMA.
Agli Europei del 2000 Antonio Conte era uno dei leader del gruppo azzurro, in campo e fuori. Ora che l’ex capitano e tecnico bianconero è pronto a sedersi sulla panchina dell’Italia, il ct che lo guidò in quel campionato d’Europa ne applaude la scelta: «Con lui siamo in ottime mani». Parola di Dino Zoff, che con Conte condivide il percorso fatto in carriera: la maglia della Juventus, quella azzurra, poi chiusa la vita professionistica la panchina della Vecchia Signora fino a raggiungere quella più nobile del paese, quella della Nazionale.
Zoff, lei che lo ha allenato come vedrebbe Conte in questo nuovo ruolo da commissario tecnico? «E me lo chiedete? Io lo vedo bene, quando l’ho avuto come giocatore era un ragazzo straordinario, un professionista perfetto. Da allenatore non c’è bisogno di presentarlo, alla Juve ha collezionato tre anni fantastici sotto tutti i punti di vista: sotto il profilo del gioco e soprattutto delle vittorie con i tre scudetti. Se davvero diventasse lui il nuovo ct sarebbe un ottimo risultato per il calcio italiano. Con lui l’Italia è in buone mani, anzi ottime».
Come capitò a lei, passerebbe da un club a una Nazionale.
Quali sono le difficoltà e i rischi in un trasferimento del genere?
«Difficoltà particolari non ce ne sono, non è vero quello che dicono che siano due cose differenti. Certo, all’inizio devi cambiare, ti viene da fare un po’ il selezionatore. Poi però si diventa allenatore a tutti gli effetti anche con una nazionale. È normale che i primi tempi uno selezioni gli uomini e poco altro, poi però impara in fretta, non è un percorso traumatico».
La difficoltà semmai è rifare l’Italia. Che qualità servono a un allenatore per gestire il “dopo” di due fallimenti Mondiali?
«Beh, da questo punto di vista Antonio parte avvantaggiato. Oggi è tutto da rifare, e andare peggio di dove siamo arrivati è impossibile. Ma noi siamo ancora in grado di formare una buona nazionale, a prescindere da chi la guida. E Antonio ci sa fare davvero, penso possa fare il meglio per la nostra squadra».
Per lei è lui l’uomo giusto?
«Ha tutte le qualità per essere l’uomo giusto, senza dubbio».
Se invece dovesse saltare l’affare chi sceglierebbe? La carenza di alternative rappresenta il livello del nostro calcio?
«Non mi pare opportuno rispondere, ce ne sono tanti di allenatori bravi».
E lei lo rifarebbe il ct 14 anni dopo aver lasciato la panchina azzurra? «Ma no. Io ormai sono out».
ma. pi.,la Repubblica 14/8/2014